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Digital Insight

Alessandro Affronto e Mauro Mazzei
a cura di Alessandro Affronto e Mauro Mazzei

Digital Insight è il blog scritto da Alessandro Affronto e Mauro Mazzei, CEO e CTO di Purple Network, che rappresentano le nostre due anime, quella curiosa e innovativa che lavora insieme alla parte più tech, esperienziale, costruendo un ponte tra la creatività e la tecnologia.

06/04/2018

L’ossigeno di siti e app: hosting in cloud e workflow

Quando parliamo di siti web o app, ma soprattutto quando passiamo dalle parole alla progettazione, ci preoccupiamo di una miriade di fattori

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Tutto quello che c’è da sapere sull’hosting, privacy e metodologia

Quando parliamo di siti web o app, ma soprattutto quando passiamo dalle parole alla progettazione, ci preoccupiamo di una miriade di fattori: animazioni, user experience, contenuti accattivanti ed engaging. La discussione si accentua poi quando c’è da scegliere il nome del dominio e bisogna incasellare le attività per farle diventare SEO Oriented, preoccupandoci di piacere sempre di più ai motori di ricerca. Il termine Hosting spesso non è nemmeno contemplato durante i brainstorming, è un argomento relegato ad un diverso piano di profondità, di cui si occuperà qualche nerd solo in un secondo momento. Ma gli anni ‘90 sono passati da un po’, e il tuo sito web, quello sul quale hai investito ore di studio e ricerca, non è che uno degli oltre 966 milioni di siti web attivi nel mondo, tra i quali spiccano in grandezza Google, Facebook e YouTube, e dei quali oltre 37.000 sono quelli che vengono hackerati ogni giorno. Siamo ancora sicuri che dell’hosting non ci sia da preoccuparsene prima?

Huston, abbiamo un problema

Adesso fermati un attimo e pensa a quante risorse hai impiegato, in termini di tempo e denaro, per concretizzare l’immagine digitale del tuo brand, il giusto tone of voice, e a quante volte hai cambiato le CTA perché fossero più performanti, agli a/b test effettuati per un punto di colore più o meno intenso, ai tagli per favorire l’usabilità. Agli sforzi che hai fatto perché il sito fosse online in concomitanza con il lancio della campagna stampa o dello spot tv che invitava a visualizzare il prodotto proprio lì, sul tuo sito. E quando poi, al trentesimo accesso il sito abbia dato forfait, vanificando i tuoi sforzi. Questo è il primo dei motivi per cui, nell’inserimento dello sviluppo di un sito nella tua strategia la scelta dell’hosting - e di un partner che ti garantisca una presenza costante, senza che sia tu a doverti preoccupare anche dell’aspetto più tecnico, dormendo sogni tranquilli - è di vitale importanza.

Velocità di caricamento

Uno scenario altrettanto oscuro si prospetta se la tua offerta rimanda al sito, ma i tempi di caricamento sono tali da scoraggiare l’utente. E questo è ancora più grave quando sappiamo ormai che la più ampia percentuale di accessi si effettua da mobile; il pubblico non ha voglia/intenzione di girare il device in landscape per fruire dei video, figuriamoci aspettare in eterno che si carichi un sito. Anche per questo l’infrastruttura influisce tanto quanto un codice scritto bene.

Meglio primi

Un vecchio meme racconta di come per nascondere un cadavere basti metterlo nella seconda pagina di Google. Perchè metterci anche il tuo sito? Un buon Hosting non serve solo ad esserci sempre ma impatta anche sui risultati che puoi ottenere da Big G., che non è interessato esclusivamente ad una buona ricerca di keyword ma anche alle performance che il tuo sito assicura all’audience. La velocità di erogazione della pagina impatta quindi sulla SEO. Attenzione! [sai già quanto sia veloce il tuo sito? prova https://gtmetrix.com/, per noi il risultato dovrebbe essere superiore all'80%] Su qualsiasi prodotto digital hai investito, dopo aver battuto i tuoi concorrenti in creatività e posizionamento, devi garantirgli assistenza, non solo per evitare di incorrere in regression del sistema ma anche perché è il web la vera città che non dorme mai e se il tuo sito non è online, non permette le subscription, o viene bucato, in quel momento i tuoi investimenti stanno andando in fumo, anche se è domenica pomeriggio e piove. E se il web non dorme mai, c’è bisogno di qualcuno che vegli sempre su di lui, o che almeno conosca come fare al meglio le cose.

GDPR, stai già proteggendo i dati dei tuoi utenti?

A quanto pare fino ad oggi abbiamo scherzato. Cookies, Privacy Policy, pop up che si aprono e si chiudono, autorizzazioni flaggate senza preoccuparsi di quali e quanti dati fossero condivisi dagli utenti e integrate nei prodotti digitali con la consapevolezza di questa generale (non totale) sufficienza. Ma dal prossimo 25 maggio entrerà in vigore la nuova normativa europea Global Data Protection Regulation e interesserà tutte le aziende che trattano dati personali. La questione privacy non può quindi più essere relegata in secondo piano in quanto si rischiano multe salate che arriveranno a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato totale. Sarà necessario inoltre procedere con audit periodici con report dettagliati (come penetration test, backup restore e disaster recovery), iniziando a sovrintendere anche i lavori che vengono dati in carico ai fornitori che, mai come adesso, devono essere dei partner affidabili. Ne abbiamo parlato anche qui: Come il GDPR impatta sullo sviluppo di Siti e App. Quello che dobbiamo cominciare a tenere sotto controllo sono le linee guida, dimostrare in qualsiasi momento che i dati degli utenti sono al sicuro: è il momento di procedere ad una progettazione preventiva, la privacy by design, che permetta di non dover correre ai ripari quando si è sotto attacco informatico. L’inattività è considerata al pari della negligenza, ricordalo durante il prossimo brainstorming: non dimenticare né hosting né sicurezza.