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di Redazione

Nelson Gregory Francesca (Captify) sulla transizione cookieless: “Lavoriamo a prescindere dai tempi di Google”

Il Sales Director Italy di Captify commenta la decisione del colosso di Mountain View di rimandare al 2025 il processo di eliminazione da Chrome dei cookie di terze parti

Nelson Gregory Francesca, Sales Director Italy di Captify

Nelson Gregory Francesca, Sales Director Italy di Captify

La scorsa settimana Google ha annunciato un ulteriore ritardo nell’eliminazione dei cookie di terze parti sul browser Chrome. Inizialmente prevista per la seconda parte di quest’anno, la fine dei third-party cookie è stata posticipata almeno al 2025 in attesa che il Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito esamini tutti gli elementi del procedimento in corso, inclusi i risultati dei test dell’industry pubblicitaria.

Alla notizia diramata da Big G sono giunti i commenti dei professionisti del settore. Tra questi, anche quello di Nelson Gregory Francesca, Sales Director Italy di Captify, che condivide la visione di quanti pensano che gli operatori del mercato pubblicitario non possono aspettare: “Occorre continuare a muoversi e sviluppare soluzioni e strade alternative ai cookie di terze parti”, ha detto il manager a Engage. “In ogni caso, se la cookiegeddon si concretizzasse nei primi mesi del 2025, come ipotizzato da Google, non ci sarebbe alcuna differenza sostanziale per chi è già preparato, mentre chi ha ancora del lavoro da fare avrà più tempo per gestire questa transizione”.

“In Captify, per esempio, ormai da qualche anno offriamo ai nostri clienti campagne solamente in modalità cookieless per quanto riguarda il branding, una pratica che ci ha permesso di aumentare ulteriormente la reach e di acquisire ulteriori competenza ed esperienza sull’uso dei dati di prima parte. Inoltre, seppur Chrome assorba una grossa fetta di utenti, sappiamo che altri browser non fanno uso di cookie di terze parti. Al centro dell’offerta di Captify c’è la capacità di attivare audience cookieless a partire da uno strumento di targeting contestuale potenziato dai preziosi dati di ricerca on-site integrati con soluzioni comprendenti Universal ID”.

“Per il futuro, quindi, il nostro suggerimento ai brand è quello di concentrarsi su soluzioni cookieless, indipendentemente dalle decisioni e dai ritardi di Google. La direzione è chiara e il tema della privacy dei consumatori sarà sempre più importante. Se non sarà tra sei mesi, o tra dodici, ormai la clessidra dei cookieless si sta svuotando” conclude il manager.

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