WPP Italia, Simona Maggini: «Chiusura d'anno positiva in tutte le aree di business»
La multinazionale prevede anche per il mercato pubblicitario un consuntivo 2022 con il segno più. Nel media GroupM è in gara per Burger King mentre si parla di un pitch di Ferrero nel 2023
A margine del Forum WPP | The European House Ambrosetti (qui la cronaca), Simona Maggini e Massimo Beduschi, rispettivamente Ceo e Chiarman di WPP in Italia, hanno fatto il punto con i giornalisti sulle prospettive del mercato della pubblicità e quelle del gruppo in vista dell'ultima parte dell'anno.
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In linea con i dati diffusi dalla multinazionale a livello globale, anche in Italia WPP si avvia ad una chiusura d'anno positiva. «Fino all'estate il 2022 si è rivelato un anno molto buono per noi, e anche se con il terzo trimestre abbiamo iniziato a vedere un rallentamento l'anno si chiuderà con un segno più generalizzato, senza distinzioni tra le aree della creatività, del media e delle pr, tutte allineate al trend favorevole senza enormi differenze tra agenzie», ha detto Simona Maggini.
Intanto, a fronte di un business della comunicazione che cambia e si allarga a nuovi territori e discipline, WPP continua nel suo costante scouting del mercato in vista di possibili acquisizioni, con focus sulle aree del tech, dei dati e anche del content. «Ci sarebbe in Italia una possibilità concreta, ma non è facile trovare candidati che rispettino i parametri finanziari che l'ingresso in una multinazionale come la nostra richiede», ha specificato in proposito la CEO di WPP Italia.
Nel frattempo, non si è ancora chiusa la ricerca di un nuovo Chief Creative Officer di VLMY&R dopo l'uscita di Francesco Poletti. «Il nome arriverà, forse sarà uno o forse saranno due», anticipa Simona Maggini. «La ricerca non è stata semplice, e mi sento di nuovo di 'bacchettare' il mondo dei creativi che in questo momento non sembra essere stato capace di costruire delle seconde e terze linee di alto livello, è qualcosa su cui si dovrà lavorare in futuro. La stella polare comunque è quella della brand experience, che è la spina dorsale di VLMY&R».
Il mercato pubblicitario italiano e la "freddezza" per i Mondiali di calcio
Per quanto riguarda invece il trend del settore dell'advertising, WPP Italia resta convinta che il mercato pubblicitario possa chiudere il 2022 con «un leggero segno più» e che anche il 2023, nonostante le tante ombre che si addensano sul primo trimestre, alla fine potrebbe rivelarsi un anno che non «finirà così male come si pensa adesso», ha detto Beduschi, nonostante la mancanza di grandi eventi sportivi.
Anche in un anno come il 2022 caratterizzato da varie guerre (quella in Ucraina, ma anche la guerra delle materie prime e quella dei prezzi) alcuni settori economici hanno trainato il mercato pubblicitario, come il turismo, il food e il farmaceutico, e «anche il prossimo anno alcuni comparti potranno rivelarsi come una sorpresa», ha commenttao il Chairman di WPP Italia e CEO di GroupM nel nostro Paese, secondo cui però non sarà il settore Automotive «che così come le Telco ha sceso uno scalino e probabilmente non tornerà più ai livelli di prima».
Per quanto riguarda i Mondiali di Calcio in partenza, Massimo Beduschi ha confermato che «c'è un po' di freddezza da parte degli investitori» per una competizione priva dell'Italia e circondata da una serie di controversie su temi etici. «Penso che la raccolta della RAI sarà probabilmente inferiore a quella realizzata da Mediaset per il Mondiale russo del 2018, anche se l'interesse degli spender potrebbe aumentare nel corso della competizione e potrebbe esserci qualche bella sorpresa», ha aggiunto il manager.
Il punto sulle gare
Per quanto riguarda i movimenti di budget sul fronte del media, i giochi per il 2023 sono in gran parte fatti, al netto di alcune consultazioni attualmente in corso come quelle di Fastweb, Estée Lauder, Ferrovie dello Stato e Caffè Borbone. A proposito di gare, Beduschi ha riferito che GroupM è in corsa per il media di Burger King oltre che di voci circa la partenza nel 2023 di un nuovo pitch da parte di uno dei top spender italiani, Ferrero.