Procter&Gamble va controcorrente e aumenta il budget
La multinazionale a cui fanno capo marchi come Gillette, Dash, Pantène, Pampers tiene schiacciato il piede sulla leva della comunicazione: "Vogliamo mantenere alta l'attenzione 'mentale' sui nostri brand"
Nel mezzo della pandemia di Coronavirus, gli inserzionisti pubblicitari sono tutti alle prese con un difficile quesito: spendere o non spendere? Se per alcuni settori (come le auto, il turismo, la moda) la risposta è spesso influenzata anche dall'attuale oggettivo impedimento a fare business, la questione è sui tavoli anche delle aziende e dei brand di settori meno impattati dall'emergenza sanitaria, come il largo consumo. C'è chi, come la Coca-Cola a livello internazionale o, news di oggi, Levissima (Nestlé) in Italia trova opportuno silenziare la pubblicità destinando magari quei fondi a operazioni di sostegno sul territorio. Ma anche chi sembra avere idee diverse.
E' il caso di Procter & Gamble: la multinazionale a cui fanno capo marchi come Gillette, Dash, Pantène, Pampers e molti altri sta infatti mantenendo schiacciato il piede sull'acceleratore pubblicitario, citando il bisogno di mantenere alta l'attenzione sui suoi prodotti in un momento in cui la loro effettiva disponibilità potrebbe a volte essere in discussione a causa degli approvigionamenti non sempre puntuali nei punti vendita. A spingere la spesa del colosso di Cincinnati sono le vendite, cresciute del 5% anno su anno anche grazie al traino dei prodotti per la salute e la cura della casa. Nell'ultimo trimestre in particolare il giro d'affari è salito del 10% negli USA, compensando il -8% del mercato cinese nello stesso periodo.
A dispetto di questa dinamica ondivaga e di scarsa visibilità a causa dell'emergenza gloable, il Cfo della compagnia Jon Moeller ha confermato a The Drum che l'azienda dovrebbe continuare a spingere sulla leva pubblicitaria, anziché rallentare per preservare la cassa. Il manager ha infatti osservato che, se da una parte la riduzione di assortimenti disponibili anche nella GDO potrebbe spingere nuovi consumatori verso i prodotti della P&G, è ovviamente possibile anche il tragitto opposto, e dunque che in questa fase è fondamentale tenere alta l'attenzione del consumatore.
“Dobbiamo lavorare duro per mantenere la disponibilità fisica e “mentale” dei nostri prodotti al livello più alto possibile”, ha detto Moeller, aggiungendo che l'aumento mondiale del consumo dei media è un'ulteriore opportunità per "raddoppiare" la visibilità dei brand della Procter & Gamble. "Questo non è il momento di ridimensionare", ha detto. "Ed è davvero tutto a servizio ai nostri consumatori, dei nostri partner di vendita al dettaglio, e - crediamo - al servizio della società".
La spesa pubblicitaria di P&G nell'ultimo trimestre è cresciuta dell'1,9%, trainata dalle divisioni dedicate alla cura de corpo, e ai prodotti per bambini, donne e famiglie.