Email marketing: cresce l’interesse degli italiani per le email. Il report di GetResponse
Lo studio evidenzia un incremento del tasso medio di apertura delle email dal 28,54% del 2021 al 31,86% del 2022
Per il secondo anno consecutivo, l’Italia conferma la sua posizione all’interno della top 10 dei Paesi che ancora apprezzano ricevere e leggere le email. A dimostrarlo è GetResponse, piattaforma di email marketing attiva a livello globale,che celebra proprio in questo periodo il 25° anniversario di attività, nel suo Rapporto di benchmarking sull’Email Marketing in Italia.
Dall’analisi di 42.200 messaggi inviati dai clienti italiani nel corso del 2022, GetResponse ha messo in luce come l’Italia registri un tasso medio di apertura pari al 31,86%, in aumento rispetto al 2021 (28,54%), posizionandosi all’ottavo posto in classifica, preceduta da Paesi Bassi, Francia, Australia, Canada, Filippine, Belgio, Germania e seguita da Stati Uniti e Polonia. A livello generale, inoltre, l’indagine ha registrato un miglioramento dei tassi percentuali medi di apertura che dal 22,45% hanno raggiunto il 27,11%; parallelamente, però, a livello globale - con l’eccezione del Nord America - è emerso un calo dei tassi medi di clic, sia CTR sia CTOR. Dunque, se è vero che, come dimostrano i dati dell’open rate, gli italiani continuano a mostrare interesse nei confronti delle email, è altrettanto vero che ad essere diminuito è il coinvolgimento dei nostri connazionali rispetto al topic stesso delle email, il che impone un’attenzione ancora maggiore all’elaborazione di
contenuti di qualità.
Ma quali sono i trend di email marketing più rilevanti emersi dal Rapporto 2023?
- Scelta della tipologia di email: l’analisi, basata su quattro tipologie di email marketing, ha permesso di evidenziare i tassi di apertura e i CTR che ciascuna di queste consente di raggiungere. La tipologia RSS assicura i maggiori tassi di apertura (51,18%) e di click (8%); segue il messaggio automatizzato, con tassi di apertura pari a 47,29% e di click pari a 6,7% (CTR) e 14,11% CTOR. In terza posizione si classifica l’autoresponder con un open rate di 46,03%, seguito dalle newsletter (30,88%). Appare evidente, dunque, che l’email marketing svolge ancora oggi un ruolo determinante all’interno delle strategie aziendali.
- Personalizzazione dell’oggetto: in linea con la tendenza già evidenziata nel 2022, gli italiani sembrano gradire particolarmente una personalizzazione delle email che inizia già dall’oggetto. Un oggetto personalizzato, infatti, determina un maggior tasso di apertura (33,95% contro 31,73%), ma anche maggiori CTR (3,27%) e CTOR (9,63%). A tal proposito, molto apprezzato è l’inserimento di emoji, che innalza tassi di apertura (35,96%) e click (3,20 CTR e 8,90% CTOR).
- Attenzione alla scelta delle parole nell’oggetto: se alcuni termini continuano ad avere un impatto molto positivo sui tassi di apertura, come ad esempio “newsletter” (56,62%), “invito” (41,17%) ed “eventi” (38,60%), ne emergono ulteriori come “rif:” (45,59%), “svendita/vendita” (42,59%) e “video/tutorial” (39%). Determinano, invece, una contrazione dei tassi di apertura parole come “affare”, “unico” e “offerta/offerte”.
- Utilizzo del preheader: i nostri connazionali aprono e leggono più volentieri le email che abbiano non solo un oggetto interessante e personalizzato, ma anche un preheader, ossia un piccolo sommario. La sua presenza aumenta di quattro punti percentuali la probabilità che l’email venga aperta (35,83%), con un impatto positivo anche su CTR (3,16% contro 1,56% quando assente) e CTOR (8,83% contro 5,17%).
- Personalizzazione nel testo: anche per il corpo dell'email, la personalizzazione assicura tassi di apertura superiori di oltre sei punti percentuali (36,40%) rispetto a quelle standardizzate (30%). Inoltre, in linea con le rilevazioni passate, si riscontra una predilezione per le email basate su immagini, più che su contenuti testuali, che hanno un tasso di apertura pari al 33,80%.
- Targetizzazione per settore: prendendo in considerazione diverse tipologie di settore, quelli di assistenza sanitaria e dei servizi finanziari registrano i maggiori tassi di disiscrizione (rispettivamente 0,28% e 0,27%), pur essendo tra quelli con il tasso più alto di apertura (47,86% e 44,86%), insieme all’automotive (55,37%) e all’immobiliare (50,85%).
- Preferenze del giorno di ricezione: con riferimento ai risultati medi ottenuti dalle campagne email nel corso della settimana e in funzione del giorno di invio, il martedì e il giovedì risultano essere i momenti migliori per alti tassi di open rate (rispettivamente 32,5% e 31,72%). Inoltre, il martedì e la domenica registrano i maggiori tassi di CTOR (6,28% e 6,89%).
- Frequenza settimanale di invio delle newsletter: l’invio di newsletter fino a un massimo di tre a settimana determina tassi di apertura superiori al 35%. L’invio di una sola newsletter a settimana garantisce i più alti tassi di apertura (42,12%) e di click.
- Ottimizzazione del tempo di invio: due algoritmi di cui si servono ampiamente i clienti di GetResponse sono il Perfect Timing e il Time Travel, riporta il comunicato. Entrambi basati su AI, il primo assicura che l’invio di un determinato messaggio avvenga all’orario migliore per ciascun destinatario, ossia nel momento in cui, sulla base delle abitudini di lettura personali, è più probabile che l’email venga aperta. Di contro, il Time Travel consente di consegnare uno specifico messaggio nella stessa fascia temporale: in modo automatico si adatterà al fuso orario di ricezione del singolo destinatario. Entrambe le soluzioni presentano tassi di apertura superiori al 35%; il Perfect Timing registra un CTOR pari al 5,8%, mentre il Time Travel pari al 9%.
“Il Rapporto 2023 rivela un crescente interesse nell'email marketing in Italia, con un notevole aumento dei tassi medi di apertura rispetto al 2022. Questo testimonia il crescente interesse da parte degli italiani nei confronti del canale email marketing che si conferma una delle principali leve strategico-comunicative a disposizione delle aziende", ha commentato Linda Romani, Marketing Manager Italia di GetResponse. “Tuttavia, c'è una diminuzione evidente nei KPI relativi ai clic e all'interazione del pubblico. Questo ci spinge a concentrarci maggiormente sulla creazione di contenuti di alta qualità e in grado di spingere all'azione desiderata. Per aiutare i nostri clienti a raggiungere questo obiettivo abbiamo introdotto la tecnologia OpenAI all’interno della piattaforma. Questa innovazione fornisce un supporto tangibile ai professionisti del marketing e agli imprenditori, aiutandoli a creare contenuti originali, persuasivi e coinvolgenti. Inoltre, consente di risparmiare fino all'85% del tempo solitamente impiegato nella creazione di asset strategici per le attività di email marketing e per la generazione di lead”.
Aggiunge Gianpiero Spelozzo, SEO Content Manager Italia di GetResponse: “Anche i trend dell’email marketing in Italia che emergono dal report devono fare i conti con il fenomeno dell’AI generativa. La domanda online di soluzioni IA in grado di supportare i processi di marketing è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 10 mesi. E GetResponse ha saputo andare incontro a questa rinnovata esigenza, integrando la propria offerta con sistemi di AI che ottimizzano le attività di email marketing e lead generation, migliorando di conseguenza l’impatto su performance e KPI dei clienti. Giunto al suo 25esimo anno di attività, GetResponse conferma dunque la sua mission originale: investire in innovazione per permettere ai professionisti di risparmiare tempo e denaro. Sono stati dapprima i cosiddetti autorisponditori, ossia strumenti di automazione della posta elettronica, poi i workflow di marketing automation. Oggi è il turno dell’Intelligenza Artificiale Generativa applicata all’email marketing”.