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15/04/2025
di Alessandra La Rosa

Roberto Liscia, Presidente di Netcomm: «Tra sfide e nuovi modelli “ibridi”, il futuro dell’ecommerce è già qui»

Il comparto delle vendite online si conferma un motore di trasformazione del commercio. In occasione del Netcomm Forum, una fotografia dei principali trend del settore

Roberto Liscia durante la plenaria del Netcomm Forum

Roberto Liscia durante la plenaria del Netcomm Forum

Ecommerce, il futuro è già qui. Il mercato delle vendite online sta vivendo un importante momento di cambiamento, trasformando a sua volta l’intero settore del commercio. L’ecommerce infatti non è più solo un’occasione per vendere, ma un’opportunità per differenziare il proprio modello di business e creare esperienze per la propria clientela.

In occasione della plenaria di apertura del Netcomm Forum, il Presidente di Netcomm Roberto Liscia ha tratteggiato i principali trend di un comparto in grande evoluzione.

«L’ecommerce ha seguito il cambiamento e l’evoluzione degli utenti - ha spiegato -. Dopo un primissimo modello di “multicanalità”, in cui le aziende creavano shop online in concorrenza con i propri punti vendita fisici, con personale dedicato e differenze di prezzo, siamo poi entrati una decina di anni fa in una fase di “omnicanalità”, all’insegna di integrazione e coerenza tra i canali di vendita fisici e digitali con un focus sul “servizio” al consumatore. Oggi invece stiamo vedendo il debutto di una terza fase che potremmo chiamare “ibrida”, con una fusione completa di fisico e digitale, con l’obiettivo non di offrire un servizio ma di creare “esperienze” per il consumatore. È una fase appena cominciata, e da cui ci aspettiamo grandi potenzialità.» 


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Il mondo ecommerce si trova però anche a vivere oggi importanti sfide: «Sebbene l’ecommerce sia uno strumento chiave per favorire l’export delle PMI, l'internazionalizzazione rimane una sfida significativa: oltre il 54% delle imprese italiane fatica a espandersi oltre i confini nazionali per la mancanza di strategie digitali efficaci e dell’innovazione tecnologica necessaria a competere sui mercati globali. A complicare ulteriormente il quadro c’è uno scenario più ampio di sfide sul piano globale, come la possibile introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti, e a farne le spese saranno in primis le PMI, il cui accesso al mercato statunitense sarà reso ancora più complicato dai costi e dalla gestione burocratica. Nondimeno, il clima di sfiducia e tensione causato da questo scenario porta a una intensificazione del protezionismo digitale, che minaccia la libera circolazione di dati, fondamentali, tra le altre cose, per intercettare i bisogni dei clienti e soddisfare le loro richieste. In uno scenario così variabile e incerto le competenze diventano la vera chiave del futuro. Non parliamo più solo di capacità tecniche o digitali, ma di un insieme complesso e integrato di saperi, attitudini, comportamenti che determinano la capacità di adattarsi, innovare e generare valore che faranno sempre più la differenza nelle organizzazioni”.

Aumentano le imprese con un sito ecommerce

In generale, le aziende continuano a investire sull’ecommerce. Secondo i dati dell’Osservatorio Netcomm in collaborazione con Cribis, il numero di imprese italiane con un sito ecommerce è aumentato del 3,4% rispetto al 2024, raggiungendo le 91.000 aziende, con una crescita marcata delle società di capitale (+8,5%). Questi dati evidenziano la maturazione del settore e l'integrazione di strategie digitali avanzate.

Le aziende italiane che operano nell'ecommerce sono distribuite principalmente in Lombardia, Lazio e Campania, con Milano, Roma e Napoli come principali hub. Il settore è dominato da micro e piccole imprese, ma anche da aziende di dimensioni più grandi, con una crescente età media, segno di una stabilizzazione del mercato. I settori più rilevanti sono il commercio e i servizi, con un forte coinvolgimento nei settori del Beverage, dell’Editoria e dei prodotti alimentari. Sul piano della comunicazione, l’82,7% delle aziende è presente sui social media, con Facebook e Instagram come i canali più utilizzati. La digitalizzazione è infatti in forte crescita, con il 67,2% delle aziende che mostra un alto livello di "Digital Attitude". Tuttavia, oltre il 54% delle imprese presenta ancora un basso livello di internazionalizzazione, con la necessità di sviluppare strategie per esportare maggiormente il Made in Italy. Per quanto riguarda i metodi di pagamento, oltre l'83% delle aziende offre più soluzioni, con un incremento nell’uso di carte di credito, PayPal e metodi come Klarna, a testimonianza dell'interesse per soluzioni di pagamento rateizzate.

I principali touchpoint che influenzano l’acquisto online

Secondo la ricerca NetRetail 2025,  che indaga i comportamenti di acquisto digitale degli italiani e sulle prospettive per il commercio omnicanale in Italia, gli italiani che comprano online sono 35,2 milioni nel 2025, con un aumento di 1,5 milioni rispetto allo scorso anno. In questo contesto, gli acquirenti online consultano mediamente 4 touchpoint prima di effettuare un acquisto. Di questi, 2 sono legati a contenuti prodotti direttamente dai brand, come i loro siti web o app (50,3%) e i loro e-commerce (44,2%). I restanti 2 touchpoint sono invece riferiti a contenuti indipendenti, tra cui motori di ricerca (55,7%), recensioni (50%) e comparatori (40%). I social media rimangono una fonte importante di orientamento per circa un acquisto su quattro (29,8%), insieme ai punti vendita e al retail media online, mentre le notifiche push segnano un leggero calo. Inoltre, in base alla categoria di prodotto, si osservano preferenze specifiche: ad esempio, l'uso di AI e chatbot è particolarmente rilevante nell’elettronica e nell'editoria, mentre il retail media offline è più influente nel settore alimentare. Ogni categoria ha quindi un set di touchpoint prioritari, con il sito del brand e l’e-commerce che prevalgono nell'abbigliamento.

Pagamenti online: i trend in Italia

I metodi di pagamento per gli acquisti online in Italia sono sempre più diversificati. Secondo il report NetRetail 2025, l'89% delle transazioni avviene al momento dell'ordine, con solo l'11% che opta per il pagamento alla consegna o a utilizzo del servizio. I principali strumenti di pagamento sono il Digital Wallet (30,8%), la carta di credito (26,4%) e la prepagata sul sito (23,6%). I pagamenti in contante alla consegna sono in forte declino, rappresentando solo l'1,2%, mentre il bonifico è utilizzato dal 2% degli acquirenti, ma con importi significativamente più alti rispetto alla media. Le aspettative dei consumatori in merito alle transazioni online riguardano soprattutto la sicurezza delle transazioni e la varietà di opzioni di pagamento, con una crescente domanda di soluzioni integrate e flessibili. Sebbene la richiesta di sicurezza sia diminuita negli anni, la varietà nelle modalità di pagamento è rimasta invece una priorità per gli utenti.

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