La televisione ha raccolto in Italia nel 2022 oltre 3,5 miliardi di euro grazie agli spot, il 5,2% in meno rispetto al 2021, confermandosi il secondo mezzo del mercato dietro il digitale, ancora in crescita (+3,9%) e ormai prossimo al traguardo dei 4 miliardi di euro.
Dopo il risultato leggermente positivo di novembre (+0,6%), si evince dalla lettura dei dati annuali raccolti ed elaborati dall’istituto di ricerca Nielsen, il piccolo schermo ha beneficiato di un dicembre brillante, in crescita dell’11,1% rispetto allo stesso mese del 2021, evidentemente anche grazie al risultato garanito dai Mondiali di calcio del Qatar, per la prima svoltisi alla fine dell’anno e non in estate.
I numeri dei broadcaster italiani
Analizzando il mondo del piccolo schermo, emerge che il primo broadcaster del comparto, Mediaset, chiude l’anno con ricavi pubblicitari vicini ai 2 miliardi di euro, in calo del 3,2%. Dicembre in particolare, il periodo delle Strenne ma quest’anno anche dei Mondiali di calcio trasmessi dalla concorrenza, vede il gruppo di Cologno Monzese perdere il 5,8% del fatturato advertising.
In seconda posizione la Rai che, grazie un mese di dicembre in crescita dell’84,5%, forte appunto anche dei diritti in esclusiva dei Mondiali di calcio, riesce a limitare la perdita annuale al -7,5% a 703,7 milioni di euro.
L’anno di Sky si chiude con una diminuzione dei ricavi pubblicitari del 14,3% a 403,6 milioni di euro (+1,8% a dicembre).
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Il quarto player del comparto, Warner Bros. Discovery, è l’unico a pore fine all’anno con un bilancio positivo: 267,6 milioni di euro con una crescita dello 0,9% (e con dicembre sostanzialmente in pari, +0,1%).
Ultima piazza per La7 di Urbano Cairo con 171,8 milioni di euro raccolti grazie alla pubblicità, il 2,8% in meno, con dicembre in diminuzione del 3%.