18/11/2025
di Cristina Oliva

Accessibilità web: normative, vantaggi e opportunità per le aziende

L’accessibilità web è la pratica di progettare e sviluppare siti e applicazioni digitali fruibili da chiunque, incluse le persone con disabilità temporanee o permanenti, grazie anche all’utilizzo di tecnologie assistive. Un sito accessibile garantisce che tutti possano reperire informazioni, utilizzare i servizi e interagire con contenuti e funzioni digitali senza barriere. 

Factory Communication analizza quali sono i vantaggi dell'accessibilità, con un occhio al quadro normativo sviluppato in Italia.

Accessibilità web: i principi su cui si basa e le normative vigenti

I principi cardine dell’accessibilità, stabiliti dagli standard internazionali WCAG (Web Content Accessibility Guidelines), sono:

  • Percepibilità: i contenuti devono essere fruibili dai diversi sensi dell’utente (ad esempio testo alternativo per immagini).
  • Usabilità: il sito deve poter essere navigato con più strumenti, incluse tastiere e tecnologie assistive.
  • Comprensibilità: il linguaggio e le interfacce devono essere semplici e prevedibili.
  • Robustezza: il sito deve funzionare su più dispositivi, browser e con strumenti assistivi.

Factory Communication racconta poi quali sono le leggi che regolano questo ambito nel nostro mercato: l’Italia si è dotata di una normativa tra le più avanzate, che si è ulteriormente rafforzata nel 2025. 

Il quadro normativo di riferimento include:

  • Legge Stanca (Legge 4/2004): obbliga le pubbliche amministrazioni, le partecipate e le aziende di servizi pubblici a offrire siti e servizi digitali accessibili.
  • Decreto Legislativo 82/2022 e recepimento dell’European Accessibility Act (EAA): dal 28 giugno 2025, la maggior parte delle aziende private dovrà rispettare gli standard di accessibilità, pena sanzioni o esclusione da alcune attività commerciali.

Gli standard adottati in Italia sono allineati alle linee guida WCAG 2.1 livello AA, riconosciuti a livello internazionale quale base tecnica per l’accessibilità web.

I vantaggi dell’accessibilità web 

L’accessibilità favorisce l’innovazione digitale, la crescita del business, la fidelizzazione dei clienti e protegge l’azienda sul piano legale e reputazionale, trasformando l’obbligo normativo in una vera opportunità competitiva. Rendere accessibile il proprio sito o eCommerce non è, quindi, solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica che genera benefici tangibili su più fronti. Factory Communication elenca i principali punti di forza:

  • Ampliamento del pubblico: un sito accessibile può essere utilizzato da chiunque, comprese persone con disabilità, anziani e utenti che navigano da dispositivi meno tradizionali. Questo permette di raggiungere nuovi segmenti di mercato e aumentare il bacino di utenti.
  • Incremento delle conversioni: secondo studi recenti, l’accessibilità comporta un miglioramento delle metriche di business, con un incremento del conversion rate medio del 23% e una crescita dei ricavi fino al 28%.
  • Fidelizzazione e reputazione: l’inclusività genera fiducia e rafforza la reputazione aziendale. I clienti, sia con che senza disabilità, apprezzano i brand attenti all’accessibilità e sono più propensi a diventare clienti abituali.
  • Riduzione dei costi operativi: un sito accessibile riduce le richieste di supporto clienti (fino al 40% in meno) e ottimizza i tempi di sviluppo delle nuove funzionalità, con risparmi operativi significativi.
  • Miglioramento della SEO: i siti accessibili ottengono migliori risultati nei motori di ricerca grazie alla struttura chiara, ai testi descrittivi e agli elementi di navigazione intuitivi.
  • Conformità normativa e riduzione dei rischi: investire nell’accessibilità consente di evitare sanzioni e dispute legali, oltre a favorire una presenza online in linea con le regole europee e italiane.

Chi deve adeguarsi

Dal 28 giugno 2025 l’obbligo di adeguamento coinvolge:

  • Tutte le pubbliche amministrazioni e società partecipate.
  • Aziende private che erogano servizi digitali (es: e-commerce, home banking, piattaforme di comunicazione).
  • PMI che operano nei settori coperti dalla normativa EAA.

Sono escluse solo le microimprese dei servizi (meno di 10 dipendenti e fatturato annuo sotto i 2 milioni di euro), tranne in casi specifici.

In sintesi, chiunque offra servizi digitali – dalla PA all’e-commerce, dalla banca all’assicurazione – deve adeguarsi, con rarissime eccezioni.

Per non rischiare sanzioni e supportare la crescita del proprio brand, è utile affidarsi a un'agenzia specializzata come Factory Communication.

Questo consente di ricevere un’analisi dettagliata sulla situazione attuale del sito e indicazioni pratiche di adeguamento alle normative, seguire le linee guida WCAG e le tabelle tecniche AgID e supportare la crescita del brand, mostrando attenzione concreta ai temi dell’uguaglianza, dell’etica e dell’innovazione digitale.

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