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Amazon Chronicles

Stuani, Finiello e De Cunto
a cura di Stuani, Finiello e De Cunto

Una bussola per imparare a navigare in Amazon e affrontare i cambiamenti del momento lato marketplace ed ecommerce. Tre timonieri al comando: Mattia Stuani, Ceo di Xingu, Mirco Finiello, Responsabile Retail e Marta De Cunto, Performance Marketing Manager. Amazon Chronicles è una guida per orientarsi nel più grande marketplace e tech giant al mondo

12/06/2018

Il Retail fisico non è finito, parola di Amazon Expert! Cosa ci attende?

Mirco Finiello, Marta De Cunto e Mattia Stuani di Xingu

Mirco Finiello, Marta De Cunto e Mattia Stuani di Xingu

Amazon, Amazon e ancora Amazon. Probabilmente è il nome più comune che sentite nominare ultimamente, più ancora di Giuseppe e Maria. Pensate a noi di Xingu, che lavoriamo su Amazon e spesso andiamo a dormire sognandolo. Noioso? Chi di voi lavora nel media, penserà ad Amazon come un publisher o al programmatic, chi di voi lavora nel Seo invece come motore di ricerca, chi lavora nel tech come servizi di hosting etc. Lavorare su Amazon significa divertirsi su tutte le aree che spaziano nelle direzioni più trendy del mercato; è sconfinato. Spesso mi chiedono come mai abbiamo scelto di concentrarci e specializzarci solo su Amazon. A quel punto sorrido e cerco di riassumere cosa significa padroneggiare la conoscenza della piattaforma e-commerce, delle logiche tecnologiche, di marketing, di business, di innovazione che girano intorno a quella che se fosse una stella sarebbe una Gigante Rossa. È inutile girarci attorno, c’è un trend che tocca diverse industry che svetta nettamente su tutti gli altri e non esiste evento e-commerce, Retail, Cloud Computing, sul Voice Assistant e innumerevoli altri temi, in cui Amazon non venga coinvolto o ne è protagonista. Mentre leggi questo articolo, Amazon avrà spedito circa mezzo milione di articoli. Da solo, ha una capitalizzazione maggiore dei 13 giganti del retail che lo seguono (e non di poco). Guarda qui: Siamo sempre stati abituati a parlare di Retail per identificare un canale di vendita, che gli americani, nella loro famigerata concretezza d’espressione, chiamano brick and mortar (mattone e malta), il punto di vendita fisico. Oggi si sente sempre più parlare di Amazon, Alibaba e quindi di e-tail. La crescita di questi colossi viene accompagnata da notizie che vedono i grandi gruppi della Gdo perdere quote di mercato o alcuni addirittura chiudere come successo recentemente a un love brand della nostra gioventù, Toys’R Us… (lacrimuccia!) Tuttavia se si analizzano meglio i numeri, il punto di vendita fisico in generale è in ottima forma e la cosiddetta Death by Amazon non comporta direttamente la distruzione del punto di vendita fisico. Perché altrimenti Amazon avrebbe comprato Whole Food? Infatti, da uno studio di un anno fa, eseguito da National Retail Federation in US, proprio dove Amazon è nato ed ha assunto proporzioni ancora più importanti rispetto all’Italia e all’Europa, per ogni punto di vendita che chiude ci sono 2.7 punti vendita che aprono. Non solo, il fatturato derivante dai punti di vendita fisici è salito del 4% nel 2017. I temi da tenere in considerazione sono quindi ben più profondi e riguardano il saper incontrare nuovamente le aspettative di un consumatore sempre più sofisticato e “viziato” dai servizi online. Da questi presupposti, ci possiamo aspettare quindi:

  1. I centri commerciali subiranno un lifting per diventare delle strutture esperienziali, dove il consumatore potrà trovarsi coinvolto in attività di intrattenimento e piacere. Niente più shopping only, (per la mia e per gioia di quasi tutti gli uomini). Nel momento in cui posso risparmiare tempo per acquistare un prodotto online, la strategia deve essere quindi portare l’utente a varcare la soglia di un’esperienza più profonda e piacevole rispetto al vecchio 3x2.
  2. La convergenza di vendita on-line e off-line. Il consumatore non acquisterà solo online o solo offline. Motivo per cui Amazon ha acquistato Whole Food e, viceversa, Wallmart ha acquistato Jet.com. Entrambi i modelli stanno mutuando vicendevolmente le strategie. L’online cerca di riprodurre il visual, le luci, i colori, la brand Identity sui propri siti. Pensate a quanto fatto da Amazon negli ultimi anni per rendere un sito (a mio avviso) che era orrendo, sempre più tailor made, per ricreare sulle sue pagine la brand Identity dei prodotti esposti, tramite gli Amazon Store e le A+Page. Allo stesso tempo, il punto di vendita fisico, sta mutuando le prerogative dello shopping online dando accesso a un esperienza di acquisto più digitale, immediata e coinvolgente.
  3. Amazon: La crescita di Amazon continuerà a ritmi instancabili. I consumatori Prime sono più di 100 milioni nel mondo e sono disposti a pagare per comprare su Amazon. Amazon Music, Amazon Video, Amazon Cloud, Amazon Prime Now etc, forniscono all’utente un servizio senza paragoni e costantemente in via di sviluppo, sempre davanti ai competitor, che più passa il tempo, più trovano difficile affrontarlo di petto.
Stay tuned & let’s Amazon! Mattia Stuani (Co-Founder & Ceo di Xingu) Se vi interessano questi temi, vi diamo appuntamento ogni settimana in questo corner su Engage e sul nostro sito, insieme ai miei compagni di viaggio e responsabili della divisione Digital Marketing e Retail di Xingu, Marta De Cunto e Mirco Finiello, per condividere con voi le nostre Amazon Chronicles. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere settimanalmente i nostri post e le guide su come migliorare le performance su Amazon.