Diamo tutto per scontato quando siamo liberi: libertà di movimento, libertà di unione, libertà individuale e collettiva.
Il lockdown ha rappresentato un prezioso momento di riflessione e di recupero dell’essenziale, ogni aspetto della nostra quotidianità è stato messo in discussione e a partire dal singolo fino alla grande azienda, tutti abbiamo dovuto cambiare le nostre priorità e modalità di lavoro, trasformandoci e cercando nuovi equilibri.
Ma in un mondo totalmente bloccato, in cui uscire di casa era diventata un'azione eversiva e destinata a rispondere alle esigenze primarie, che posto poteva trovare la produzione di contenuti digitali?
Tra smartworking, budget ridimensionati e scarse possibilità di realizzare shooting fotografici come di consueto, la sfida chiave per le agenzie creative è stata capire come adattarsi a questo nuovo contesto per poter offrire ai brand una content strategy di qualità, innovativa e al contempo economicamente sostenibile.
Nel periodo di distanziamento sociale la domanda di contenuti digitali creati e condivisi sui social media e sulle piattaforme video è incrementata in modo esponenziale e soprattutto il lockdown ha prodotto nuovi trend riguardo la creazione di contenuti. Se è vero infatti che l’isolamento pone degli ostacoli oggettivi alla varietà di format realizzabili, questi stessi ostacoli stimolano la mente dei creativi.
Diverse le soluzioni creative in grado di rispondere a questo scenario:
- WakeUpCall per coinvolgere creativi e fotografi professionisti per creare contenuti originali
- Webcam Shooting dove fotografo e videodirector interagiscono e guidano le modelle in tempo reale durante gli scatti
- Coppie Creative composte da fotografo e modella/o che vivono sotto lo stesso tetto per creare contenuti originali e spontanei
- Illustrazioni e animazioni 3D
- Fitting Room virtuali che ricreano il feeling e l’estetica di un camerino digitale permettendo di visionare i capi della collezione tramite animazioni 3D
- Virtual Influencer creati combinando intelligenza artificiale e digital marketing
Il trend inizialmente diffuso è stato quello di una comunicazione cauta e più emotiva dedicata all’emergenza e alle modalità con cui i brand potevano comunicare, per tornare poi a puntare nuovamente, verso la fine, a concentrarsi sulle collezioni di prodotto.
Diversi sono stati i temi che i marchi di moda hanno proposto nei propri post: dal viaggio al senso civico, da quello esperienziale a quello sociale. Ma il filone comune seguito da tutti sembra essere stato uno solo, ovvero quello dell’empatia, della continua ricerca del contatto con il proprio pubblico per ingaggiarlo e convincerlo della presenza forte di un brand che rimane, sempre e comunque, attivo anche in situazioni difficili.
Nell'anno del Covid la moda ha dimostrato nonostante le mille difficoltà, grande forza, unità ed innovazione ed è in questo contesto che la città di Milano, da sempre polo avanguardista nel settore del fashion, approda con la prima edizione della “phygital” fashion week a metà tra eventi fisici e digitali.
Come afferma Carlo Capasa, il presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, la finalità è di permettere a ogni azienda e designer di presentarsi con la modalità più affine alle proprie esigenze di narrazione, ripartendo dai giovani e valorizzando la filiera italiana, unica al mondo, attraverso sfilate, eventi e presentazioni per dare nuova speranza per guardare al prossimo futuro.