Qualcuno ha chiamato Jack Ma il “Confucio dell’Internet”.
È un imprenditore di talento che ha costruito un impero e lo sta portando avanti.
E come il filosofo cinese dispensa insegnamenti che rimbalzano velocemente in rete.
Ecco tre pillole su cui riflettere.
Impara dai fallimenti altrui
Durante gli MBA, programmi di specializzazione post-laurea, gli insegnanti citano spesso solo i casi di successo. E il management si forma su quelli. Secondo Jack Ma occorre invece
studiare a fondo i casi di insuccesso.
Per evitare di ripetere ovviamente gli stessi errori.
Perché hanno fallito? Che cosa è andato storto? Che cosa possiamo imparare dall’esperienza altrui?
Solo se siamo in grado di capire le ragioni che hanno portato al crack una azienda, potremo crescere.
Non imparare da Bill Gates e Jack Ma
Guarda con più attenzione a quello che fanno i tuoi competitor che ti precedono: imparerai molto di più. Questo perché Bill Gates, Steve Jobs o Jack Ma sono dei casi più unici che rari e difficilmente riuscirai a replicare quello che hanno fatto loro.
Ripara il tetto quando c’è il sole, non quando piove
Quando l’azienda va bene, cambia le regole del gioco.
Quando l’azienda va male, muoviti con attenzione. Se entra acqua dal tetto e fuori c’è una tempesta, non uscire. Ti farai solo del male. Aspetta il momento giusto.
Il terzo pensiero di Jack Ma va un po’ interpretato: non sta dicendo che se le cose vanno male non bisogna fare nulla. Al contrario, bisogna prepararsi, tenere alto il morale di chi lavora (leggi: non bisogna correre a licenziare le persone), studiare con attenzione e senza fretta le prossime mosse. E quando tutto va per il meglio, dice non troppo scherzosamente Jack Ma, quello è il segnale che bisogna cambiare le cose. Mai rimare fermi, occorre sempre avere un approccio creativo e lungimirante. Soprattutto nel digitale dove non possiamo certo dire di avere di punti saldi di riferimento.
Che il “Confucio dell’internet” sia con te.