Era il lontano 1998 quando il saggista statunitense Kevin Kelly nel suo best seller New Rules for a New Economy parlò per la prima volta di terza rivoluzione industriale. Un termine qualsiasi per intitolare quello che sarebbe diventato il nuovo modo di fare economia, non più improntato sulla semplice produzione di cose ma sullo sviluppo di servizi erogati in Rete.
Una rivoluzione, insomma, che è stata in grado di abbattere costi di gestione e frontiere, ma anche dare vita ad una nuova tipologia di consumatore.
Il consumatore 4.0: impariamo a conoscerlo
Chi è? Che cosa lo appassiona? Come possiamo catturare la sua attenzione? Un tempo era “trovo ciò che mi piace e lo acquisto”. Oggi il
modus operandi è cambiato. Trovo ciò che mi piace e prima di acquistare online cerco informazioni in media su 4 risorse diverse. Se posso, preferisco provare il prodotto prima di acquistarlo e il fatto di poterlo restituire se non sono soddisfatto ne accresce ai miei occhi il valore.
Insomma, la Rete ha decisamente rivoluzionato il modo di fare business, trasformando il consumatore di un tempo in un consumatore più attento, informato, pratico e deciso. Secondo i dati raccolti all’interno del libro
AI Marketing, capire l’intelligenza artificiale per coglierne le opportunità, il consumatore tipo oggi:
- È sempre connesso: il 75% dei millenial si disconnette per meno di un’ora al giorno.
- È opinionista: il 34% dei consumatori 4.0 condivide opinioni rispetto ad un brand sui propri profili social, mentre il 23% condivide contenuti di aziende che gli piacciono.
- Esige la verità: il 69% preferisce comprare da brand che si raccontano attraverso i loro propri risultati.
- Cerca l’autenticità: il 75% pensa che le aziende non facciano pubblicità veritiere.
- Segue rituali: ben il 70% dei consumatori online consulta una recensione prima di fare un acquisto. Se è soddisfatto del brand che ha provato, l’89% continuerà ad acquistare dallo stesso.
L’evoluzione della ricerca online
Cambia il modo in cui un utente si informa, ma anche il modo in cui esegue ricerche online. E in questo, l’intelligenza artificiale sta contribuendo moltissimo. Innovazioni come
Amazon Echo, Google Home, Apple Siri e Microsoft Cortana hanno reso ancor più semplice e immediato per le persone eseguire ricerche. Così, se in passato inserire parole chiave sulla barra del motore di ricerca era considerato il modo più immediato per trovare risposte, con le nuove tecnologie è la ricerca vocale a giocare e vincere la partita.
La ricerca vocale ha semplificato notevolmente la vita dell’utente, libero di premere un pulsante per trovare la risposta più vicina alle sue esigenze, senza dover staccare gli occhi dal marciapiede o liberare le mani da pentole e fornelli. Ma ha anche “complicato” la vita a professionisti del marketing e aziende, che oggi sono impegnati ad adattare i propri contenuti per renderli vicini al modo in cui un utente si esprime verbalmente. Contenuti dove non basta più inserire in modo strategico le
query col più alto volume di ricerca, ma dove serve saper interpretare anche le ricerche vocali e fornire le migliori risposte in base a ciò che ha interpretato dalla lingua e dal contesto dell’utente.
Proprio per questo è stato creato
RankBrain, l’algoritmo di apprendimento automatico di Google. E per lo stesso motivo oggi guardiamo sempre più all’intelligenza artificiale, che deve offrirci nuovi dati e strade facilmente percorribili verso il cuore dell’utente.
L’approccio delle aziende al consumatore 4.0
La graduale trasformazione del consumatore in consumatore 4.0 ha portato Google ad incrementare la propria capacità di analizzare le ricerche degli utenti per offrire risultati sempre più attinenti. Ne è un esempio l’introduzione di
Google Bert. Inoltre, ha spronato le aziende ad adottare
sistemi di intelligenza artificiale per raggiungere e conquistare il proprio interlocutore. Sistemi che facilitano:
- I processi di segmentazione degli utenti. Oggi siamo in grado di riconoscere l’utente che atterra sul nostro sito, analizzare il percorso – prima e dopo – che lo ha condotto da noi e prevedere in anticipo quali saranno i contenuti di suo maggiore interesse.
- La personalizzazione del messaggio. Una volta compreso chi abbiamo di fronte (che cosa cerca, che cosa lo appassiona, a quale segmento appartiene, etc…) possiamo offrirgli un messaggio personalizzato che avrà maggiori possibilità di attirare la sua attenzione, proprio perché capace di toccare i suoi reali bisogni.
- Il monitoraggio dei risultati. Ogni singolo dato apre un mondo di nuovi spunti per il continuo delle attività. I sistemi AI permettono non solo di raccogliere un’infinita mole di dati alla quale prima non potevamo avere accesso, ma anche di proporre dei consigli utili per ottimizzare i risultati in ottica di contenuto, SEO, inbound marketing, etc.
- L’ottimizzazione delle attività. Raccolti e interpretati i vari dati è possibile individuare punti di forza e debolezza di quanto fatto e migliorare le performance tramite cicli di revisione.
Il tempo scorre, le tecnologie migliorano, il consumatore si evolve ma l’obiettivo finale è sempre lo stesso: intercettare e conquistare il proprio interlocutore.