Da Fortnite a Decentraland: la mappa del metaverso
350 milioni di persone già abitano il metaverso e i suoi mondi digitali. Ma cosa differenzia piattaforme già popolari come Roblox da altre come Horizon di Meta? Ecco come orientarsi
Tutti parlano di metaverso, ma ognuno ha una propria idea di cosa sia. C’è chi ne parla con riferimento alle applicazioni per la realtà virtuale, chi pensa alla realtà aumentata, ma anche chi si riferisce ai giochi in tre dimensioni.
Per fare ordine è utile consultare la prima mappa del metaverso, realizzata dal nuovo “Osservatorio Metaverso” promosso da Vincenzo Cosenza, noto esperto degli impatti che la tecnologia ha su aziende e consumatori.
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“Sono 43 i mondi digitali attualmente esistenti, abitati da circa 350 milioni di persone. I più usati sono quelli accessibili da un computer e che incorporano dinamiche di gioco, come Fortnite e Roblox. In fase di sviluppo il settore dei mondi accessibili attraverso dispositivi per la realtà aumentata, preso di mira da Meta. Ancora pochi gli universi basati sulla blockchain e ancora di meno quelli su blockchain che necessitano anche dell’uso di visori per la realtà virtuale”, afferma Cosenza che ha una lunga esperienza come marketing manager (Microsoft, Blogmeter, Buzzoole) e come saggista (il suo ultimo libro è Marketing Aumento). “Al momento il consumatore medio mal sopporta i vincoli alla sua esperienza, come l’uso di visori o la conoscenza del mondo cripto. Quindi si concentrerà sulle soluzioni più accessibili e così dovrebbero fare le aziende. Le cose potrebbero cambiare, ma non prima di 3-5 anni”.
La mappa del metaverso
(clicca sull'immagine per aprirne una versione più grande)
La mappa elaborata da Vincenzo Cosenza considera solo gli universi digitali dedicati al mondo consumer che hanno le seguenti caratteristiche:
- tridimensionalità degli ambienti
- condivisibilità degli spazi in contemporanea da più persone
- socialità (esclusi i giochi puri, senza elementi prevalenti di socialità)
- con identità basata su avatar spostabili liberamente e con la capacità di interagire con altri e con l’ambiente
I mondi virtuali individuati sono stati classificati secondo due dimensioni: la tecnologia di accesso (browser/app e device per la realtà virtuale) e la tecnologia di funzionamento dell’economia interna del metaverso (blockchain o meno). Per ogni quadrante l’ordinamento dei servizi è per anno di rilascio (in basso i più vecchi, in alto i più recenti).
Da VR Chat a Horizon Worlds: visori sì, criptovalute no
Nel primo quadrante (in alto a destra) ci sono i mondi esplorabili indossando un visore (autonomo o collegato ad un PC) ed eventuali altri dispositivi aptici. Queste applicazioni non fanno uso della tecnologia blockchain per governare l’economia interna.
Per capire lo stato di queste applicazioni abbiamo pochi punti di riferimento. Sappiamo che sono stati venduti oltre 10 milioni di dispositivi Oculus (che è il leader di mercato). In termini di utenza sembra che l’app più usata sia VR Chat con 4 milioni di utenti. Seguono Rec Room e AltSpace VR (Microsoft) con 1 milione. Infine Horizon Worlds (Meta) con 300.000 utenti.
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Da Roblox a Fortnite: i mondi più accessibili (e popolari)
Nel secondo quadrante (in alto a sinistra) troviamo i mondi accessibili attraverso un browser o scaricando un'applicazione per desktop o dispositivo mobile. È il gruppo più nutrito perché comprende una grande varietà di soluzioni, anche quelle di molti anni fa, come Active Worlds e Second Life. Qui dentro ci sono anche applicazioni pensate per i più piccoli come Gaia Online, Woozworld, Avakin Life, Roblox, Minecraft. Inoltre trovano posto anche dei giochi che hanno una componente di socialità come Fortnite. Gli ambienti più utilizzati sono Roblox (che si stima abbia 210 milioni di utenti mensili), Fortnite (270 milioni) e Minecraft (170 milioni).
Decentraland, Neos: i mondi della blockchain
Nel terzo quadrante (in basso a sinistra) trovano posto gli universi creati usando la tecnologia blockchain e accessibili via browser o applicazione (desktop o mobile). In questi mondi si possono acquistare terreni ed oggetti tokenizzati (NFT), usando la criptovaluta emessa dal singolo servizio. Si tratta di ambienti ancora poco utilizzati anche per le barriere all’ingresso legate alla dimestichezza che bisogna avere col mondo cripto. Decentraland, si stima abbia 300.000 utenti mensili.
Nel quarto quadrante (in basso a destra) troviamo gli universi sviluppati su blockchain e accessibili solo attraverso dispositivi di realtà virtuale. Sono ancora pochi perché qui le difficoltà di sviluppo e le barriere all’ingresso per il consumatore sono doppie.
“Siamo ancora in una fase iniziale di sviluppo di questi mondi, ma le aziende più innovative stanno già sperimentando come relazionarsi con i consumatori in questi luoghi immersivi” - conclude Cosenza - “L’Osservatorio Metaverso vuole aiutare proprio i marketer più curiosi a comprendere meglio come sfruttare questi luoghi immersivi di contatto”.