Growens cambia le regole della produzione dei contenuti marketing con Beefree
Il Ceo di Beefree, Massimo Arrigoni, illustra le ultime novità dell’azienda che guarda anche all’AI per democratizzare la creazione dei contenuti e semplificare i workflow aziendali
Un cambio di strategia che mira a intercettare la rivoluzione in atto che tocca trasversalmente il mondo dei contenuti. Dopo alcune operazioni in uscita sul mercato Growens, gruppo industriale attivo nel settore delle cloud technologies, è oggi focalizzato sullo sviluppo e la crescita di Beefree, società che offre strumenti che permettono alle aziende la creazione di email graficamente d'impatto e ad elevate prestazioni, compatibili con qualsiasi piattaforma di marketing.
Abbiamo intervistato il CEO Massimo Arrigoni, operativo dalla Silicon Valley e a capo di un team di circa 100 professionisti, per approfondire le strategie e i prossimi passi di Beefree, che già oggi è utilizzata da 400mila utenti in 150 Paesi e vanta tra i suoi clienti colossi come Amazon, Google e Netflix.
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Negli ultimi mesi Growens ha cambiato pelle. Prima la cessione del business storico di Email Service Provider (con le BU MailUp, Contactlab e Acumbamail) e poi quella di Datatrics. Ora il focus è puntato su Beefree. Perché questa scelta strategica?
Al di là del potenziale di business che un servizio di email builder come Beefree porta con sé, abbiamo colto due opportunità. Da un lato la vendita dei nostri asset storici, infatti, permetterà a queste società di imboccare nuove strade all’interno di realtà ben attrezzate per supportarne la futura evoluzione; dall’altro Growens si è rafforzata a livello finanziario e dispone ora di capitali importanti per sostenere la crescita di Beefree. Siamo pronti a investire nella rivoluzione delle modalità di costruzione dei contenuti di marketing.
In tale contesto, quali sono i punti di forza di Beefree e quali servizi offre alle aziende? Per quale motivo un’azienda dovrebbe scegliere i vostri prodotti?
Beefree offre un builder no-code, in altre parole significa che non richiede alcuna competenza in materia di programmazione. E non si limita alla costruzione di email, ma può includere anche la creazione di landing-page, pop-up e altre risorse digitali. È un prodotto che nasce per semplificare le attività aziendali e permette a tutte le risorse umane – anche quelle che non appartengono al marketing – di creare facilmente le email, ovviamente seguendo e rispettando i parametri di branding.
Parallelamente, offriamo Beefree ai developer di grandi aziende in tutto il mondo, in modalità SaaS tramite la Beefree SDK. In questo modo la nostra soluzione viene direttamente embeddata nei siti web e nelle app del cliente, non è quindi più fruita su beefree.io, ma è integrata negli asset digitali dei clienti. Quest’ultima area di business è arrivata oggi a pesare per oltre il 60% del fatturato e sono circa 600 le imprese che hanno deciso di adottarla. Infine, esiste anche la possibilità di utilizzare il servizio in maniera gratuita. Tutte queste soluzioni, in sintesi, vanno verso la democratizzazione della produzione dei contenuti e verso la semplificazione dei workflow aziendali.
Il settore del digital evolve velocemente: a quali trend state guardando con maggiore interesse?
Beefree nasce per supportare le aziende e i clienti in questo momento storico di evoluzione nelle modalità di creazione dei contenuti marketing. Un contesto in cui assistiamo a un’esplosione dell’AI Generativa, funzionale a garantire velocità e la riduzione della complessità. E dove abbiamo il lusso di poter esplorare e sperimentare, grazie alle risorse economiche in pancia a Growens. Non è un caso, infatti, se negli ultimi mesi abbiamo incluso in piattaforma funzionalità avanzate di intelligenza artificiale, strumenti di collaborazione e altre integrazioni. Un esempio di integrazione di AI in Beefree è “Scrivi con l’AI”: gli utenti possono chiedere aiuto a ChatGPT per i testi, direttamente all’interno dell’editor: per provare un copy diverso, cambiare il tono, accorciare, tradurre, ecc. Un altro esempio riguarda la creazione dell’Alternative Text delle immagini – che sono fondamentali per garantire l’accessibilità, ad esempio, ai non vedenti – spesso vittime di sviste o dimenticanze di natura umana. Con l’AI questi errori non accadono più. Credo quindi che l’AI sia al nostro servizio, possa risolvere problemi e debba essere utile, specialmente in una logica di velocizzazione e automatizzazione dei processi.
Quali sono i vostri obiettivi di business per il prossimo anno?
Vogliamo innanzitutto proseguire il nostro percorso di crescita, che quest’anno si attesta a doppia cifra, nonostante una situazione mondiale ancora molto complessa. Continueremo inoltre a investire in modo organico, ma anche guardando all’esterno e a possibili acquisizioni. La sfida è comprendere come si sta trasformando il modo in cui lavoriamo e sviluppare soluzioni utili per le persone e le imprese.