Il video continua a mantenere il ruolo di principe nel regno digitale. È il formato più richiesto dai consumatori e, di conseguenza, dagli inserzionisti. Non stupisce quindi che sia entrato nel novero dei temi più discussi nella comunità di operatori e aziende, riuniti tutti a Colonia in occasione del dmexco (leggi l'articolo dedicato). Per queste ragioni all'appuntamento di riferimento dell'industria non poteva mancare glomex, la società tecnologica specializzata proprio in questo formato. Dopo aver aperto recentemente una filiale nel Regno Unito, la sussidiaria di ProSiebenSat.1, una delle più importanti emittente tedesche e tra i principali attori televisivi a livello europeo, è sbarcata la scorsa settimana anche in Italia. L’obiettivo è sempre lo stesso: su un piano, permettere ai produttori di contenuti estendere la portata dei loro video accrescendo la loro audience e, sull’altro, dotare gli editori, soprattutto medio-piccoli, di contenuti video che altrimenti non sarebbero stati in grado di ottenere. Ne abbiamo parlato con Marco Di Gioacchino, Content & Publisher Acquisition Director di glomex nel nostro paese, tra i relatori dell'Engage Conference "The New Video Experience", che si terrà l'11 ottobre presso l'Auditorium IULM, a Milano.
Quali sono le caratteristiche che rendono unica la piattaforma video di glomex?
«È una piattaforma di exchange globale per video premium. È nata un anno fa dallo scorporo della piattaforma video digitale di ProSiebenSat.1, una delle compagnie televisive indipendenti di maggior successo in Europa. Il nostro focus è connettere velocemente gli editori e i fornitori/produttori di contenuti, monetizzando il traffico con contenuti da seconde parti in un mercato internazionale. La nostra piattaforma attualmente offre più di 140.000 video a 250 editori in Europa. I formati pubblicitari disponibili sulla piattaforma, ovvero pre-roll e post-roll, oltre ad essere ottimizzati nelle dimensioni a seconda dei siti di destinazione, sono acquistabili anche in modalità programmatica, con un elevatissimo livello di sicurezza per il marchio. È possibile infatti, per gli editori come per i produttori di contenuti, compilare delle liste bianche e nere per decidere cosa ospitare e dove collocare i filmati. glomex è in grado anche di aggirare il problema dei blocchi pubblicitari perché i nostri annunci sono erogati direttamente attraverso la nostra piattaforma».
Dove si trova il quartier generale di Glomex in italia? Crescerà in futuro?
«Abbiamo aperto da poco a Milano ma considerando la natura del nostro business la posizione non è un aspetto primario. Siamo una piattaforma cloud con un modello privo di costi e fondato solo sulla condivisione dei ricavi, secondo cui i produttori di contenuti e gli editori possono accedere facilmente ai video ma con una migliore monetizzazione rispetto alle piattaforme social, dove guadagnano in reach ma non generano entrate significative. Cerchiamo di puntare sulla qualità dei contenuti piuttosto che sulla quantità. In Italia, il mio ruolo è quello di consulente che conosce bene le produzioni editoriali e le vendite dei nostri partner in Italia. A livello centrale, invece, una squadra dedicata si prende cura di selezionare contenuti e creare playlist editoriali che sono più coerenti possibile ai diversi editori che lavorano con noi. È un servizio che porta benefici soprattutto agli editori di minori dimensioni, che difficilmente hanno i denari necessari per dotarsi di un database video».
Avete degli obiettivi di business per il primo anno di attività nel nostro Paese?
«La struttura, data la sua rapida crescita nei territori germanofoni (Germania, Austria e Svizzera), si sta sviluppando anche nel Regno Unito, quindi possiamo essere molto ambiziosi anche per quanto riguarda l’Italia anche. Il nostro è un mercato molto frammentato, con diversi piccoli e medi operatori, ma è proprio questa la ragione per cui credo che il ruolo di glomex possa davvero essere importante».