La ventunesima edizione di Yoursight, la ricerca congiunta di Engage e Human Highway sui trend della comunicazione e del marketing digitale che coinvolge anche gli associati di IAB, UNA e UPA, conferma come le attese per il futuro da parte dei professionisti del settore siano sostanzialmente positive. Le cose vanno bene per il 55% degli intervistati, il 46% affermano che andranno meglio nei prossimi 12 mesi e solo nel 9% dei casi si segnala una situazione difficile.
I principali risultati di YourSight, ottobre 2023
Il momento attuale è definito da quasi metà del campione «Complicato», seguito da «Dinamico» e «Confuso». L’analisi dei trending topic è scossa dal clamore creato dall’Intelligenza Artificiale nell’ultimo anno e relega sullo sfondo tre aree che negli ultimi anni erano sempre state ritenute di grande interesse: l’Omnicanalità della comunicazione e del retail, l’evoluzione dell’audio e i Podcast e la fine dell’era del cookie.
Infine, cresce l’interesse verso la trasformazione della pubblicità televisiva nella prospettiva del Programmatic. I professionisti intervistati da Yoursight nutrono pochi dubbi sul fatto che il Programmatic diventerà il modo prevalente di fare pubblicità in TV. Tuttavia, la sensazione è che i broadcaster televisivi free-to-air non abbiano ancora sviluppato tutto il potenziale e, per circa metà del campione, in realtà non hanno interesse a farlo.
Le evoluzioni più promettenti che attraversano il mercato sono l’intelligenza artificiale e la personalizzazione del contenuto, anzi potremmo dire la centralità del contenuto, considerato anche il peso significativo attribuito al branded content. Confermando la rilevazione di aprile, anche a ottobre 2023 l’interesse maggiore è rivolto ai dati: la misurazione e la modellistica e l’arricchimento dei dati di prima parte.
Il potenziale di sviluppo delle soluzioni pubblicitarie continua a puntare sul video mentre il mobile, per molti anni al top delle rilevazioni di Yoursight, perde slancio. Negli ultimi cinque anni si nota la lenta perdita di rilevanza dell’email e della display e la veloce affermazione dei podcast.
Ai due storici principali inibitori allo sviluppo del digitale in Italia - la scarsa cultura digitale e la confusione nelle metriche e nelle misurazioni delle attività di marketing – in questa wave si conferma il timore per la riduzione degli investimenti a causa delle tensioni internazionali (guerra, inflazione, difficoltà in molte filiere industriali), anche se con qualche punto in meno rispetto all’autunno nel 2022. L’incidenza delle citazioni relative alla scarsa cultura digitale subisce un calo costante da quattro anni a questa parte ed è la conseguenza della graduale maturazione del settore in termini di competenza e qualità del lavoro. Non accenna a scendere, invece, la sensazione di confusione nelle metriche e nelle misurazioni: oggi come sei anni fa questa componente è considerata la principale inibizione allo sviluppo del settore.
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