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17/01/2024
di Andrea Di Domenico

«Pubblicità senza cookie? La sfida si vince con l’esperienza e gli strumenti giusti»

Dario Caiazzo, Managing Director di Teads Italia, spiega perché la definitiva dismissione dei cookie di terza parte rappresenta per gli inserzionisti l’occasione di sviluppare un approccio più maturo al media digitale

Dario Caiazzo è il Managing Director di Teads Italia

Dario Caiazzo è il Managing Director di Teads Italia

Che l’era cookieless abbia inizio. Dopo il primo annuncio, nel 2019, e dopo aver posticipato la deadline dal 2022 al 2023, e poi alla fine del 2024, Google ha iniziato il 4 gennaio la prima fase del phase out dei cookie di terza parte da Chrome, che impatta l’1% degli utenti del browser, confermando l’inizio dell'era post-cookie per il quarto trimestre di quest’anno. Da ottobre in avanti sarà quindi necessario abbracciare metodi alternativi per il targeting dei consumatori a cui mostrare gli annunci, che avranno implicazioni sostanziali per le data strategy dei brand e dell’intero settore media.

I cookie di terza parte sono stati per decenni la spina dorsale del digital advertising, un elemento di grande importanza per coordinare servizi e contenuti pubblicitari con le preferenze degli utenti. Ma il mercato, specialmente quello digitale, è in costante evoluzione, e le aziende devono evolversi con esso per mantenere una scalabilità e un’efficacia capace di sostenere i propri risultati di business. Con quali prospettive? Lo abbiamo chiesto a Dario Caiazzo, Managing Director della sede italiana di Teads, la società specializzata nelle soluzioni per l’advertising online che già dal 2019 ha iniziato a integrare metodologie cookieless all’interno della propria infrastruttura per la gestione delle campagne pubblicitarie.

Dario, qual è ad oggi il grado di preparazione del mercato rispetto al cookieless?

Per molte aziende l’abbandono dei cookie di terza parte rappresenta ancora una sfida complicata. Stando a due differenti sondaggi condotti da Teads a livello internazionale, solo il 16% degli editori e il 14% degli advertiser affermano di avere dei piani per prepararsi a questo cambiamento. Le realtà che non saranno pronte rischiano fortemente di perdere volumi, scalabilità e, di conseguenza, efficacia nelle loro attività pubblicitarie. E il mercato è consapevole di questi rischi. Infatti, il 60% dei marketer è convinto che il futuro senza cookie di terza parte avrà effetti negativi sul suo business, mentre il 51% delle agenzie prevede riduzioni delle audience delle loro campagne. Scenari che si possono evitare, e il tempo è ancora dalla parte dei marketer. È vero però che prima si inizia a lavorare sulle data strategy e più efficaci saranno le soluzioni a disposizione quando i cookie verranno completamente messi da parte.

Qual è il peso effettivo dell’esperienza sull’efficacia delle soluzioni cookieless?

L’esperienza gioca un ruolo chiave nella proposta di soluzioni in grado di portare reali impatti sui KPI e di conseguenza sul business. Teads, già dal 2019, è impegnata nello sviluppo di metodi alternativi al cookie, e grazie alla sua tecnologia e agli algoritmi da cui è alimentata, ha costruito un’infrastruttura che, ad oggi, eroga il 70% delle campagne cookieless, offre il 90% delle audience taxonomy e compone il 65% delle audience personalizzate cookie-free. Queste potenzialità di targeting sono contenute nella Teads Data Suite, e includono soluzioni come il Teads Cookieless Translator e il Teads Contextual Targeting. Il primo traduce le audience cookie-based dei brand in segnali cookieless, il secondo utilizza uno strumento di analisi semantica avanzata che valuta il posizionamento e la frequenza delle parole all’interno di un articolo per identificare gli argomenti principali di ogni contenuto e abbinare ai contenuti, nel momento giusto, l’annuncio capace di ottenere le migliori performance. Questa soluzione funziona grazie alla collaborazione con i principali editori a livello mondiale e attraverso l’analisi di 150 miliardi di segnali su base quotidiana. La precisione e la scalabilità di queste soluzioni sono frutto di un lavoro durato molto tempo, che ha permesso di affinare e raffinare gli output.

Qual è l’impatto dell’utilizzo di soluzioni cookieless sulle performance delle campagne? Esiste una discrepanza tra i risultati ottenuti dalle campagne cookie-based e quelle cookieless?

In questi anni di interregno la discrepanza dei KPI è stata un aspetto monitorato costantemente in Teads. Il confronto tra i risultati ottenuti dalle campagne condotte con e senza l'utilizzo dei cookie pende a favore delle campagne cookieless sia per quanto riguarda i formati, sia in termini di Brand Lift. Le campagne cookieless display hanno ottenuto performance migliori rispetto alle campagne cookie based per viewability (+4,5%), In view time (+5,8%), CTR (+28%). Lo stesso succede per i formati video e per gli indicatori di brand bift sulle diverse fasi del funnel, con brand uplift a +2% sull’upper funnel, +8% sul mid funnel e +6% sul lower funnel.

Stando a questi dati, l’era post - cookie può, e deve, essere inquadrata come un’opportunità, sicuramente sfidante, ma che se approcciata con la giusta preparazione e con gli strumenti più adatti può tradursi in un nuovo e più efficace modo di concepire il digital media.

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