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05/09/2024
di Andrea Di Domenico

Accordo di non adesione all'OPA: ostacoli per Retex nel delisting di Alkemy

Tra i firmatari dell'accordo, che riguarda il 10, 26% del capitale sociale, anche il presidente di Alkemy Alessandro Mattiacci

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L'OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) lanciata da Retex su Alkemy, avviata il 19 agosto, si trova di fronte a nuove complicazioni. Cinque azionisti di Alkemy hanno infatti sottoscritto un accordo per non vendere le loro quote, che rappresentano il 10,26% del capitale sociale e il 14,98% dei diritti di voto, alle condizioni offerte da Retex, ovvero 12 euro per azione.

Questa decisione rende quasi impossibile per Retex raggiungere il 90% del capitale necessario per procedere al delisting di Alkemy da Piazza Affari. Gli azionisti hanno tempo fino al 20 settembre per aderire all'offerta, ma l'accordo di non adesione potrebbe costituire un ostacolo determinante.

Secondo gli ultimi dati pubblicati ieri da Borsa Italiana, finora sono state consegnate all’OPA lanciata da Retex poco meno di 238 mila azioni Alkemy, pari a poco più del 4,18% del totale delle azioni oggetto dell'offerta. Questo dato, unito all'accordo di non adesione, aumenta ulteriormente le difficoltà di Retex nel raggiungere l'obiettivo prefissato.

Tra i firmatari dell'accordo figurano il presidente di Alkemy, Alessandro Mattiacci, Riccardo Cesare Lorenzini (membro del Consiglio di Amministrazione), Lappentrop (società interamente controllata da Mattiacci), QMAT e Francesco Hensemberger. Nella nota ufficiale, si precisa che le parti si sono impegnate a "non aderire all'OPA o disporre o vendere le azioni Alkemy nell'ambito dell'OPA, ad un prezzo pari al corrispettivo".

Come sottolinea anche Milano Finanza, La presenza di Mattiacci e Lorenzini tra i firmatari dell'accordo sottolinea le divisioni all'interno del Consiglio di Amministrazione di Alkemy riguardo all'operazione condotta da Retex. Mentre il presidente della società, Mattiacci, si oppone all'offerta, l'amministratore delegato, Duccio Vitali, ha accettato (insieme ad altri membri del top management) di vendere le sue azioni e di assumere il ruolo di CEO del gruppo che nascerebbe dall'integrazione tra Alkemy e Retex.

Nei mesi precedenti l'avvio dell'OPA, Retex aveva comunicato una serie di accordi di adesione che riguardavano complessivamente il 18,96% del capitale sociale di Alkemy, corrispondente al 27,64% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee. Tuttavia, il Consiglio di Amministrazione di Alkemy ha bocciato l'operazione, giudicando insufficiente il valore dell'offerta, sostenuto anche da analisi come quelle di Intesa Sanpaolo.

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