Chi cura la comunicazione del cardinale Angelo Becciu nel processo in corso in Vaticano? Sarebbe interessante saperlo. Mi sono imbattuta in alcuni osservatori delle vicende d'Oltretevere e mi hanno spiegato che l'Eminenza di origine sarda è passata da un avvio pirotecnico, con conferenza stampa e clamori relativi ad alcuni consulenti inizialmente individuati, a un silenzio prolungato, che si è sostanzialmente e improvvisamente interrotto questa estate. La sala stampa vaticana, in particolare, ha registrato una serie di comunicati tosti, inviati a tamburo battente alla fine di ogni udienza in replica alle esternazioni dell'accusa e che hanno fatto discutere. A colpire è stata l'efficacia con la quale i legali del cardinale, Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, hanno rispedito al mittente in tempo reale i principali argomenti del pubblico ministero, che in Vaticano si chiama Promotore di Giustizia.
Il taglio è lontano dal legalese, segno che dietro c'è la testa e la mano di un giornalista o un comunicatore. Anche la posizione del cardinale usa forme che tradiscono a un occhio attento un linguaggio diverso da quello di sacrestia. Rispettoso, certo, ma essenziale e ficcante. Sembra che la linea di fondo sia esprimere profondo rispetto per il Santo Padre, rilevare gli elementi forti che nel processo hanno visto allontanarsi le ombre dall'alto prelato, allineato nelle sue scelte ai cardinali Bertone, Parolin e Pena Parra, e farlo senza strepiti.
Una linea efficace, al punto da risvegliare l'attenzione di alcuni giornali nazionali che se ne sono occupati questa estate e del quotidiano Il Giornale che prima ha dedicato al caso due approfondimenti e poi ha visto scendere in campo direttamente nientemeno che Vittorio Feltri.
Saranno gli esperti di comunicazione di monsignor Becciu, sarà l'equilibrio dei giornalisti che seguono il Vaticano o forse l'andamento del processo, evoluto in senso decisamente favorevole al cardinale, almeno a leggere le dichiarazioni della sua difesa, ma l'Italia sembra avere molto da imparare dalla Santa Sede nell'equilibrio comunicativo tra accusa e difesa. Chissà se al Consiglio Superiore della Magistratura, il presidente Fabio Pinelli e il ministro Carlo Nordio leggono Engage…