Thinkable, società benefit guidata da Elisabetta Bruno, ha scelto da anni di trasformare il Natale in un’occasione per costruire connessioni e lasciare un segno. Non un gadget. Non un pensiero da scaffale. Ma un gesto che racconta un valore, in grado di unire le persone e aprire nuove possibilità.
Dopo il sostegno alla rinascita dell’Emilia Romagna nel 2024, quest’anno la scelta è andata ancora più lontano, in ogni senso possibile. In un orfanotrofio della Repubblica Democratica del Congo, dove l’acqua è un bene prezioso quanto invisibile. È lì che nasce il progetto “I Mostrini dell’Acqua”, realizzato in collaborazione con l’associazione Digital for Children, e dedicato ai bambini di Kipushi. Digital for Children è un'associazione che unisce professionisti del digitale, aziende e volontari per sostenere progetti educativi in Italia e nel mondo. Il suo obiettivo è semplice e potente: usare la tecnologia come leva di crescita per i bambini e le bambine in contesti fragili.
Una storia che comincia dove l’acqua finisce
Ad agosto, durante una missione di volontariato in Congo, Elisabetta Bruno entra in contatto con una realtà dura e luminosa allo stesso tempo. Tra le tante situazioni critiche colpisce un orfanotrofio che accoglie bambini in condizioni decisamente precarie.
Tra le tante necessità, l’assenza di acqua corrente. Bere, cucinare, lavarsi, coltivare. In quella parte di mondo, ogni gesto è una sfida.
È lì che nasce l’idea di trasformare il regalo di Natale in un’azione concreta, che possa diventare simbolo di vicinanza, empatia e risorsa condivisa. Perché il valore delle relazioni - anche nel lavoro - comincia da quello che sappiamo mettere in comune.
“Quando sono tornata da Kipushi, avevo il cuore pieno e le parole vuote. Non riuscivo a raccontare davvero quello che avevo visto. Poi ho capito che non serviva spiegare, bastava condividere. I Mostrini dell’Acqua nascono da lì: da un bisogno semplice di trasformare un incontro in qualcosa che resta, che continua, che fa bene a chi lo riceve e a chi lo dà” afferma Elisabetta Bruno CEO Thinkable
Il cuore dell’iniziativa è una leggenda: quella dei Simbi, spiriti protettori dell’acqua secondo la tradizione congolese. Piccole entità benevole che difendono le sorgenti e custodiscono la vita. Da qui nascono i Mostrini dell’Acqua.
Ogni mostrino è una scultura in ceramica, realizzata a mano da un’artigiana di Faenza. Ciascuno rappresenta simbolicamente un bambino dell’orfanotrofio e porta inciso il suo nome, scritto a mano.
Come funziona il progetto
All’interno dei pacchi di Natale Thinkable c’è un piccolo kit, un flyer illustrato che racconta la leggenda dei Simbi e la genesi del progetto un QR code che rimanda a una pagina dedicata alla donazione.
Da lì, chi lo desidera può contribuire direttamente al sostegno dei bambini di Kipushi, attraverso una donazione gestita da Digital for Children, l’associazione partner del progetto.
Un gesto che vale più di una goccia
Nel mondo aziendale, siamo abituati a misurare tutto: lead, performance, ROI. Ma ci sono gesti che non entrano nei grafici. E che proprio per questo contano di più.
Con questa iniziativa, Thinkable sceglie di portare l’acqua dove non c’è. Ma anche di portare un nuovo modo di fare impresa: più umano, più consapevole, più vicino.
Perché quando condividiamo risorse, storie e responsabilità, anche il business diventa parte del cambiamento.
“Non c’è CRM più potente della connessione autentica tra le persone. E anche nel business, a volte, tutto riparte da un bene primario: come l’acqua”, chiosa Elisabetta Bruno CEO Thinkable.