L’intelligenza artificiale è quella cosa che sta dietro all’autopilota delle Tesla, al riconoscimento dei volti degli amici su Facebook e al funzionamento degli assistenti virtuali Siri, Cortana e Google Assistant. Sta rivoluzionando la customer experience perché rende più intelligenti le macchine che guideremo, più efficace il newsfeed del nostro social network preferito e ci fa trovare più velocemente quello che cerchiamo su Internet. Non possiamo far finta che tutto questo non abbia un impatto potente sul marketing.
Anche senza entrare nel dettaglio dei sistemi di predictive analytics, programmatic buying o machine learning, possiamo ragionevolmente comprendere come i sistemi automatizzati stiano già cambiando il marketing. Ma l’essenza stessa dell’esperienza utente sta per essere rivoluzionata da nuovi sistemi automatizzati ancora più intelligenti. E tale utente è lo stesso con cui il marketing cerca continuamente di instaurare una relazione. Non è un caso che Facebook e Google, piattaforme ‘piglia-tutto’ del mercato pubblicitario online, siano anche pionieri nella ricerca sull’Intelligenza Artificiale. E non è un caso che la leadership di Amazon sui sistemi di voice computing con Alexa stia spaventando Google perché mette a repentaglio l’essenza stessa di Adwords.
Secondo gli analisti di Forrester Research il 50% degli investimenti in AI (Artificial Intelligence) nelle grandi aziende è guidato dai reparti marketing e sales. Questa prima era delle macchine intelligenti sembra essere ossessionata dal cliente: s’investe laddove i risultati possano essere più tangibili per il business.
E infatti anche secondo Zenith, le strategie di Intelligenza Artificiale sono al centro di un nuovo customer journey più efficace e gratificante. Ovviamente i risultati sono più tangibili in determinati ambiti, come ad esempio nell’ecommerce, dove siamo tutti “vittime” dei prodotti raccomandati di Amazon.
Si è parlato di IA perfino durante l’ultimo evento IAB a Roma. Non abbiamo più scuse, come marketer, per non cercare di capirne di più. Se volete un consiglio, su Coursera c’è un bel corso online sul machine learning: è un ottimo punto di partenza.