Il caso di Cristiano Ronaldo che in conferenza stampa prima del match Portogallo-Ungheria ha spostato le bottigliette di Coca-Cola ha trovato la sua eco sui social, che hanno amplificato in tutto il mondo il gesto del campione portoghese, su cui la Uefa ha espresso oggi la sua posizione.
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Sulla base dei dati di Shareablee che analizzano i post social su Facebook, Instagram e Twitter pubblicati nelle giornate del 14 e del 15 giugno (il giorno della conferenza e il giorno successivo, che ha visto CR7 firmare due gol contro l’Ungheria), emerge che sulle pagine pubbliche italiane il gesto ha generato un volume pari a 381mila interazioni, tra commenti, like e condivisioni.
Il dato diventa rilevante se confrontato con i volumi dei contenuti social pubblicati negli stessi giorni che avevano come argomento la competizione Euro2020 in generale, e di quelli specifici legati a Cristiano Ronaldo.
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Nel primo caso, i post delle property italiane che citano Euro 2020 hanno raccolto un volume di 10,2 milioni di interazioni, mentre l’universo CR7 ne ha generate 1,8 milioni.
Da qui la prima considerazione, secondo Shareablee: il solo fenomeno CR7 ha pesato nei due giorni per un quinto delle interazioni complessive relative agli Europei, a dimostrazione del potere mediatico e del peso sui social del campione portoghese.
Se si osservano poi i post legati al gesto in conferenza stampa, questi rappresentano il 21% dell’intero conversato su Cristiano Ronaldo, in un momento che l’ha visto comunque mettere a segno due record nella competizione continentale (maggior numero di gol e unico calciatore ad aver segnato in 5 edizioni differenti).
Anche il dato di interazione media (indicatore del livello di coinvolgimento e della forza virale del contenuto) vede prevalere i post relativi alla querelle Coca-Cola, che registrano poco più di 6 mila interazioni per post, a fronte delle 5 mila interazioni per post dei contenuti legati alla partita contro l’Ungheria e alle voci di calciomercato.
“Se ce ne fosse bisogno, quanto accaduto è un’altra dimostrazione inequivocabile della sempre maggiore rilevanza dell’influencer marketing nelle strategie di comunicazione delle imprese” afferma Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers e rappresentante in esclusiva di Shareablee in Italia. “Ciò è poi particolarmente vero su aree di contenuto – come lo sport – i cui principali attori (squadre e calciatori) sono stati molto attivi ed efficaci nel costruire relazioni dirette e continuative con i consumatori attraverso le piattaforme social. Nello specifico caso, inoltre, l’equivoco ha riguardato proprio il cosiddetto “purpose” e la sostenibilità del business dell’azienda sponsor, ovvero temi centrali del posizionamento di brand su cui la pandemia ha accentuato la sensibilità dei consumatori.”