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Se nel 2024, la pubblicità sulle TV italiane raggiungerà un valore di 4,3 miliardi di euro, con un incremento del 6% rispetto al 2023, così come emerge dall’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano (rappresentando così il 39% della pubblicità italiana) la crescita più significativa è quella relativa alla Connected TV (CTV), che – in Italia – si prevede raggiungerà i 568 milioni di euro, con un incremento del 21% in un anno. Performance che è il riflesso dell’intero mercato europeo; infatti secondo l’AdEx Benchmark 2023, pubblicato da IAB Europe, la CTV descrive un tasso di crescita del 23,5% per il quale la tv connessa supera altri formati video non-social.
E la pubblicità sulla CTV, sembra essere maggiormente gradita e in grado di catturare di più l’attenzione del telespettatore italiano, laddove secondo una recente ricerca realizzata da The Trade Desk, piattaforma pubblicitaria tecnologica internazionale, con YouGov, alla luce dell’apertura agli spot da parte di PrimeVideo, Netflix e Disney+, il 76% dei telespettatori sono disposti ad accettare un servizio in streaming con contenuti pubblicitari a fronte di un servizio più economico o addirittura gratuito.
Ma il dato interessante che emerge dalla ricerca è che la tv in streaming cattura la massima attenzione di 3 telespettatori italiani su 4 (73%), spot compresi, senza che lo stesso sia indotto allo zapping o a distrarsi in attività diverse. Tanto che Nicola Spiller, Direttore dell’Osservatorio Internet Media, dichiara che “il 2024 sarà l'anno in cui la TV 2.0 entrerà nei piani di comunicazione come mezzo mainstream. Questo perché il formato video è percepito come il più efficace e coinvolgente per le audience”.