Da sinistra: Drew Stein, Marco Gulgielmin ed Enrico Quaroni
E’ una delle novità più interessanti nello scenario del programmatic advertising alle prese con il passaggio all’era post-cookie: parliamo di Audigent, piattaforma tecnologica che combina dati di prima parte e intelligenza artificiale per offrire al mercato soluzioni di targeting su larga scala e privacy safe, aiutando allo stesso tempo gli editori a migliorare la monetizzazione della propria audience. Il tutto senza l’utilizzo di cookie o altri dati deterministici, come il fingerprinting.
La società, nata a New York nel 2016 segnalata da INC e Deloitte come una tra le programmatic company più in rapida crescita in America, ha deciso di portare la sua offerta in Europa con l’aiuto di Chatwin come partner strategico e commerciale, ed ha creato un ufficio a Milano sotto la guida di Marco Guglielmin. L’obiettivo? «Aiutare brand e editori a superare la transizione verso l’era cookieless» ci ha spiegato Drew Stein, Ceo e co-founder di Audigent, che abbiamo incontrato nella sede milanese di Chatwin.
I curated marketplace di Audigent: cosa sono
«Il digital advertising - ha detto Stein - sta affrontando una fase caratterizzata da cambiamenti drastici con un comune denominatore: la privacy degli utenti. I nuovi quadri normativi come il GDPR, e la cookie deprecation in atto su Chrome obbligano la pubblicità online a mettere al centro l’utente, e progettarci un ecosistema intorno. Bisogna costruire un nuovo modello, e ora» ha sottolineato il Ceo della società «con tecnologie come quella di Audigent abbiamo l’occasione di farlo in un modo in cui vincono tutti: gli utenti, ma anche i brand e il mercato».
Come? Per Audigent la risposta sta nei “curated marketplace”, ossia segmenti di audience che Audigent è in grado di creare e ottimizzare in tempo reale grazie alla combinazione intelligente tra dati di prima parte, segnali probabilistici e inventory, rendendoli disponibili sotto forma di PMP’s attraverso alcune delle più diffuse SSP, come Index Echange, Xandr (Microsoft), Pubmatic, Magnite, per citare alcuni nomi fatti dal Ceo della società.
Una nuova era per l’advertising digitale
Come più grande creatore e operatore in ambito PMP cookieless, l’approccio di Audigent al programmatic advertising attiva i dati unendoli alle inventory per offrire la massima performance ed efficienza ai media buyer, generando allo stesso tempo valore per gli editori. L’unione di media e dati, tramite la tecnologia proprietaria di Audigent e l’attività di curation da parte del team dell’azienda, è il cuore della suite di prodotti PMP, che include SmartPMP, ContextualPMP e Cognitive PMP per brand e agenzie media.
Tutte soluzioni che risultano particolamente d'attualità. «L’era dei dati deterministici sta finendo, e questo succede sia per proteggere la privacy dell’utente sia perché i dati di questo tipo sono scarsamente efficaci», ha commentato Drew Stain. «Il futuro è fatto di segnali probabilistici e predittivi, che grazie allo sviluppo dell’Ai e a soluzioni come la nostra stanno già superando l’efficacia del targeting basato su cookie, proteggendo gli utenti e allo stesso tempo le esigenze dei brand e delle loro agenzie. I curated marketplace sono infatti più efficienti in termini di costi, sono ottimizzabili in tempo reale sono a prova di futuro, perché vanno oltre ai regolamenti sulla privacy». Per questi motivi, ha concluso il Ceo di Audigent, «la spesa globale in “curation” ha raggiunto 1 miliardo di dollari negli ultimi 5 anni, e ci metterà metà del tempo per arrivare a 5 miliardi».