Influencer e pubblicità occulta: le implicazioni dell'istruttoria AGCM secondo Andrea Camaiora
Tra necessità di garantire trasparenza nel settore ed eterogeneità delle figure coinvolte: il Ceo del Gruppo The Skill commenta l’indagine aperta lo scorso luglio dall’autorità su alcuni popolari creator
Negli ultimi mesi, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha acceso i riflettori sul mondo degli influencer con l’avvio di un’istruttorialo scorso luglio. L’indagine si concentra su diverse figure di spicco del panorama digitale, accusate di non aver chiarito la natura pubblicitaria delle loro attività o di aver costruito la propria popolarità su basi poco trasparenti. Andrea Camaiora, esperto di reputation management e Ceo del Gruppo The Skill, commenta gli sviluppi di questa indagine, analizzando le sue implicazioni per gli influencer e l’importanza della trasparenza nel mondo digitale.
Cosa ti ha colpito maggiormente dell’indagine dell’AGCM sugli influencer?
Sono stato sorpreso due volte. Positivamente, perché l’AGCM ha voluto giustamente continuare a occuparsi degli influencer. Ma anche negativamente perché il modo con cui l’AGCM ha scelto di trattare in modo analogo figure così diverse tra loro, accomunandole di fatto. Sicuramente è fondamentale intervenire in un settore che ha bisogno di regole chiare, ma c’è una certa eterogeneità tra i nomi coinvolti. Da un lato, troviamo influencer come Big Luca, che promuove una ‘Scuola per Ricchi’ e si definisce ‘Imprenditore Multi-milionario’. Dall’altro, ci sono figure come Davide Caiazzo, un avvocato con un passato da dirigente di multinazionale, oggi uno degli imprenditori più seguiti su LinkedIn in Italia. Parliamo di due mondi con approcci e carriere totalmente differenti. Trattarli allo stesso modo rischia di generare confusione sia nei media sia tra i consumatori, e questo potrebbe sminuire il lavoro importante che l’AGCM sta svolgendo. Nonostante l’intervento dell’Autorità rimanga cruciale, è essenziale tenere conto delle differenze tra i singoli casi.
Quali sono le conseguenze per gli influencer coinvolti?
Le sanzioni economiche sono sicuramente il primo effetto concreto e potrebbero essere piuttosto significative. L’istruttoria, avviata dall’AGCM lo scorso luglio, è ancora in corso, ma i tempi per concluderla sembrano brevi. Chi non sarà in grado di giustificare le proprie attività dovrà pagare. Tuttavia, la questione più critica resta quella della reputazione. Lavorare in maniera trasparente non solo è fondamentale per rispettare le normative, ma rappresenta anche un investimento indispensabile per costruire e mantenere una reputazione solida. Gli influencer che scelgono la trasparenza ne traggono beneficio a lungo termine, perché la fiducia del pubblico è il pilastro della loro credibilità. Una volta persa, è molto difficile da recuperare, e questo potrebbe avere conseguenze più serie delle stesse sanzioni economiche.
L’AGCM ha avviato l’istruttoria per regolamentare un settore in crescita. Che opinione hai in merito?
L’avvio di questa istruttoria rappresenta un passo importante per garantire trasparenza nelle comunicazioni commerciali. Anche se molti utenti conoscono le dinamiche pubblicitarie nascoste sui social media, una parte del pubblico potrebbe non essere così consapevole. L’AGCM, con la sua azione, si assicura che chi opera nel digitale rispetti le regole, mantenendo un equilibrio tra la libertà d’espressione e la correttezza nei confronti del pubblico. Questo tipo di regolamentazione è ormai indispensabile per garantire un mercato online più trasparente e affidabile.