Nella foto: Cristina Pianura
Il 2025 è stato un anno di forte sviluppo per Audioboost, la martech company specializzata nello spoken content che sta contribuendo a definire un nuovo segmento dell’audio digitale. La società, che dal 2024 è partecipata dalla holding Branovate, ha potenziato la tecnologia proprietaria, ampliato la presenza internazionale e consolidato la visione dello Spoken Article come nuovo formato editoriale e pubblicitario. A raccontarlo è Cristina Pianura, Founder & Ceo, che ripercorre i principali risultati dell’anno e anticipa le prossime evoluzioni.
Focus sul prodotto e salto di qualità tecnologico
«Ci siamo molto concentrati sul fare» esordisce Pianura, spiegando come il 2025 sia stato segnato da un’importante evoluzione tecnologica di Speakup-article, il prodotto core di Audioboost.
«Abbiamo elevato le opportunità e le caratteristiche del prodotto in chiave editoriale, migliorando molto la sua capacità di leggere correttamente anche testi complessi e descrittivi, sviluppando algoritmi in grado di soddisfare i più alti standard degli editori».
Un lavoro che ha camminato in parallelo alla crescita della base editoriale e delle collaborazioni istituzionali: «Il nostro è un prodotto anche dotato di accessibilità, perfettamente compliant con la regolamentazione europea. Abbiamo partnership con il Teatro alla Scala, con corporate come E.ON, musei, associazioni: tutte sfide che ci hanno permesso di migliorare ulteriormente».
L’espansione globale e il ruolo nello sviluppo dello spoken content
Il 2025 ha segnato anche l’ampliamento del network internazionale. «Siamo entrati in Messico, Brasile, Romania, in APAC, in Spagna, e a breve saremo anche in Germania. E ci aspettiamo importanti collaborazioni di caratura veramente internazionale», anticipa Pianura.
Sul fronte del mercato, Audioboost continua a posizionare lo Spoken Article come un nuovo canale media. «Abbiamo portato avanti una posizione convinta e assertiva che valorizzi il valore dell’audio digitale. Le ricerche evidenziano la grande capacità dell’audio di attirare attenzione, ricordo, memorabilità, favorability e relevance: crediamo che questo elemento non debba mai mancare nel media mix».
Audioboost ha inoltre commissionato ricerche per definire il perimetro del fenomeno: «Oggi in Italia un terzo degli italiani ascolta Spoken Article. Per noi è un grandissimo risultato, perché abbiamo contribuito a creare un nuovo modo di fruire contenuti digitali».
Pubblicità audio: metriche, opportunità e sfide
La crescita dell’audio digitale apre nuove opportunità anche per i brand. «Ospitiamo spot audio tradizionali, ma anche video advertising, perché l’audio è sempre on e l’interazione sempre on demand» spiega Pianura.
Audioboost dichiara 2,5 milioni di ascoltatori unici al mese, che posizionano la società «tra le prime cinque realtà in Italia nel digital audio», e un network che «conta quasi 300 siti solo in Italia, in continua crescita con molta editoria premium».
Per Pianura, tuttavia, il mercato è ancora lontano dal pieno potenziale: «L’audio digitale è ancora sottoutilizzato, non solo in Italia. Bisognerebbe mettere più l’accento sulle “teste” che non sulla metrica dell’impression, per riconoscerne il reale valore in termini di attenzione, coinvolgimento e ricordo».
E aggiunge: «Si pensa che l’audio non sia un prodotto a performance, ma le indagini dimostrano il contrario: può contribuire in maniera importante alla vendita online e on-site. Serve educazione del mercato e disponibilità a modificare il media mix con un focus sulle metriche di engagement».
Verso il 2026: nuove tecnologie e il debutto al CES
Il prossimo anno si aprirà con un traguardo simbolico: Audioboost parteciperà al CES di Las Vegas. «Portiamo il nostro Dual Voice, la capacità di leggere e interpretare un dialogo o un’intervista. È un altro passo in avanti per la nostra tecnologia», rivela Pianura.
Il 2026 sarà all’insegna dell’evoluzione della piattaforma e dell’apertura a nuovi ecosistemi tecnologici. «Adatteremo il nostro prodotto a un mondo in cui l’audio avrà un ruolo sempre più centrale nella ricerca e nella fruizione delle informazioni, sul web ma non solo». Un percorso possibile grazie alla forza del network editoriale: «Gli editori e i loro contenuti rappresentano per noi il banco di prova per evolvere verso nuove modalità di generazione e fruizione dei contenuti audio», conclude Pianura.