La pubblicità video è uno dei principali driver dell’advertising online: grazie a una crescita del 50% media nell’ultimo triennio, il comparto varrà nell’intero 2014 una cifra vicina ai 275 milioni di euro.
E’ quanto dicono le stime, illustrate allo IAB Seminar, dell'Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, che per il video adv prevede una ulteriore crescita nei prossimi anni fino ad arrivare nel 2018 a valere un quarto del valore totale della pubblicità online.
Il motivo è chiaro: le aziende stanno adottando un approccio sempre più “agnostico” verso il tipo di schermo, puntando a intercettare utenti che sempre più spesso consumano contenuti video online, sia da pc che in mobilità, piuttosto che davanti alla televisione.
Attorno a questo tema caldo, su Engage mag 24-25 abbiamo raccolto i pareri dei protagonisi del settore.
La parola a Giuseppe Bronzino, managing director di Teads.
Partiamo da un presupposto positivo. Il video advertising è l’unico segmento digital che cresce a doppia cifra sia in termini d’investimenti che d’investitori. Oltre 11 miliardi di dollari è il dato delle revenue che questo mercato prevede di raggiungere entro la fine del 2016 (fonte: MagnaGlobal) anche grazie ad un nuovo importante trend: il programmatic buying. Così Giuseppe Bronzino, managing director Teads Italia introduce il tema del video online. In questo contesto l’agenzia, che a inizio ottobre ha annunciato il rebranding globale (da Ebuzzing & Teads a semplicemente Teads) è stata tra i primi promotori del concetto di oustream, che grazie a formati innovativi come inRead favorisce una targetizzazione precisa, sia rispetto ai classici parametri socio-demografici, che per quanto riguarda il comportamento reale degli utenti. Il tutto partendo dal celebre motto “Content is king distribution is Queen”.
Qual è il segreto del successo riscosso negli ultimi anni dal video online sia tra gli utenti “prosumer”, sia tra le aziende come strumento di comunicazione?
Il fenomeno è mondiale, ma sicuramente il caso Italia è significativo, in termini di adozione del formato e di crescita rapida e costante degli investimenti, perché stiamo parlando di un Paese con una grossa tradizione televisiva: sia in termini di fruizione da parte degli utenti, che per quanto riguarda la concentrazione elevata degli investimenti da parte delle aziende. Non è, pertanto, una sorpresa che sia stato un successo. Adesso bisogna passare alla fase due, che favorisca una pianificazione più evoluta, sia in termini di precisione verso il target, che in termini di contenuto da proporre.
Quali sono le novità e i servizi offerti da Teads nel campo del video advertising?
La nostra mission è reinventare la pubblicità video online, promuovendo strategie di distribuzione dei contenuti outstream. Tra i nostri principali obiettivi c’è sicuramente l’esigenza di garantire il 100% di visibilità dei contenuti video. Sapevate che nel 2013 quasi il 54% dei contenuti pubblicitari non sono stati fruiti dagli utenti (fonte: comScore, ndr)? Questo è un danno non trascurabile dagli inserzionisti. Già dallo scorso anno dunque stiamo promuovendo inRead, un formato rivoluzionario che offre agli inserzionisti la garanzia di visualizzazione completa. Grazie anche al rebrand annunciato in questi giorni, inoltre, abbiamo colto l’occasione per inaugurare la nostra video SSP proprietaria. Oggi siamo quindi in grado di offrire servizi di programmatic buying, inventory di qualità grazie a un network di premium publisher, formati outstream che posizionano il contenuto pubblicitario video fuori dal flusso tradizionale per forza legato a un altro contenuto video e viewability assicurata e inserita nei parametri di accordo sia con i publisher che con gli investitori.
Come ha chiuso il primo semestre 2014 Teads, e quali sono gli obiettivi per la chiusura dell’anno?
Per quanto ci riguarda la raccolta pubblicitaria sta andando bene e ci vede in crescita rispetto al 2013. Il primo semestre 2014 abbiamo chiuso a +12% rispetto allo stesso periodo del 2013 e, sempre cavalcando la nostra ambizione di crescita, abbiamo un obiettivo di chiusura anno che dovrebbe attestarci tra 15% e 20% rispetto a quanto fatto lo scorso anno.