Noesis Group, nuova fase con Sergio Rodriguez. «Una comunicazione strategica, essenziale, mai banale»
Il noto pubblicitario e Antonella Romano, Ceo di Noesis, svelano la visione dell’agenzia, le sfide del mercato e il futuro della creatività
Noesis Group inaugura una nuova fase con l’ingresso del noto pubblicitario Sergio Rodriguez nel ruolo di Creative Strategist.
Conosciuto a livello internazionale e vincitore di numerosi premi, Rodriguez ha firmato alcune delle campagne più iconiche per brand come Mulino Bianco, Campari, Pirelli e Tim, ed è stato tra i pionieri nell’incorporare le tecniche cinematografiche nella narrazione commerciale. Con una carriera che attraversa grandi agenzie, come Leo Burnett e JWT e una lunga esperienza come leader creativo, il suo arrivo rappresenta un’importante evoluzione per Noesis Group di cui fanno parte Noesis e TwentyTwenty.
Noesis è un'agenzia di relazioni pubbliche comunicazione, con esperienza nei settori Consumer, Corporate, Finance, Healthcare e Technology, con un team specializzato nelle Digital Pr e un team dedicato agli eventi, mentre TwentyTwenty è il digital hub del gruppo.
Sergio Rodriguez e Antonella Romano, Ceo di Noesis, agenzia capofila di Noesis Group, ci raccontano la visione dell’agenzia, le sfide del mercato e il futuro della creatività nell’era dell’intelligenza artificiale e dei nuovi media.
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Sergio, qual è la tua visione per questa nuova avventura?
Rodriguez: E’ una visione "meravigliata", di chi scopre una realtà professionale che da anni costruisce il successo e la credibilità di tante marche ma scegliendo di restare sotto i radar. Un profilo di prudenza che ammiro perché si basa sull’assunto che a parlare di sé deve essere sempre e solo il lavoro per gli altri. Un modo di porsi sul mercato in cui un po' mi ci specchio per stile personale.
Di che cosa ti occupi nello specifico in Noesis Group?
Rodriguez: Mi occupo di affiancare il Ceo Antonella Romano nella definizione delle strategie generali del Gruppo e dei clienti principali. Mi occupo anche di management creativo affiancando il trio di ECD Antonio Bellini, Daniela Agoletti e Roberta Montagnoli.
Quali trend creativi trovi più stimolanti oggi?
Rodriguez: La parola trend mi fa rabbrividire. Perché è contraria alla natura artistica del nostro mestiere. E mai come oggi abbiamo tool che possono spingere il nostro estro in periferie inimmaginabili della nostra testa. Possiamo scrivere, dipingere, comporre con più facilità senza sporcarci le mani con il bianchetto come quando avevamo i tasti di una Olivetti Lettera 22 sotto le dita. L’importante però è non scambiare la tecnologia per sostituto della nostra inventiva, se no saremo l’unica specie ad estinguersi per scelta.
Come vedi evolvere il ruolo delle agenzie nell’era dell’intelligenza artificiale e dei nuovi media?
Rodriguez: Mi confronto spesso con colleghi di agenzie “native” che si fanno trasportare felici e inconsapevoli in un flusso fatto di pacchetti di dati comprabili da tutti, comunicazione simultanea, condivisione senza pensiero, tech-addiction. Senza chiedersi se per caso non si stiano infilando in un buco nero da cui non si può più uscire. Io ho coniato un termine per segnare un possibile antidoto alla sbornia da AI: Newstalgia. Non ci può essere innovazione senza guardarsi indietro. Diamo ai maestri del pensiero, delle note, dei pennelli, delle parole il posto giusto nella nostra vita mentale quotidiana. Soprattutto quando sei impegnato a progettare il futuro.
Antonella, quali sono le sfide principali che le agenzie devono affrontare oggi per rimanere rilevanti?
Romano: Le sfide sono molte e complesse, a partire da un contesto internazionale in continua evoluzione. L’innovazione tecnologica avanza a ritmi serrati, e le agenzie devono saper integrare competenze multidisciplinari per rispondere con rapidità alle nuove esigenze del mercato. Ma la sfida più grande, per me, resta sempre la stessa:gestire l’aspettativa del cliente. Oggi non basta più offrire soluzioni efficaci, bisogna anticipare bisogni, costruire relazioni di valore e sapersi muovere con agilità tra creatività e strategia.
Come vi muoverete in questo scenario?
Romano: Puntiamo ad evolverci con la stessa determinazione che ci ha sempre guidati, facendo ciò che sappiamo fare meglio: costruire valore per i brand con un approccio su misura e un modello di lavoro che privilegia la qualità rispetto alla velocità fine a sé stessa. In un contesto in cui il cambiamento è la sola costante e la superficialità sembra premiare la risposta immediata, noi crediamo ancora nella profondità del pensiero. La nostra idea di crescita non è solo dimensionale, ma soprattutto culturale: significa consolidare il nostro pensiero strategico, affinare la qualità creativa e rafforzare il valore che generiamo, per essere un punto di riferimento solido, capace di innovare, senza perdere la propria identità.
Come si inserisce l'arrivo di Sergio Rodriguez nei prossimi sviluppi dell'agenzia?
Romano: L’ingresso di Sergio porta un’energia nuova e una visione che arricchisce il nostro percorso di crescita. Il suo talento creativo e la sua esperienza internazionale ci permetteranno di alzare ulteriormente l’asticella, sia in termini di output che di ambizione. Il nostro è un incontro naturale, perché condividiamo la stessa idea di comunicazione: strategica, essenziale, mai banale. Con lui al nostro fianco, potremo spingerci ancora più in là, senza perdere quella solidità e quel "factory spirit" che ci contraddistingue da sempre.
Con l'ingresso di Rodriguez, Noesis punterà a crescere maggiormente nel servizio di creatività per le campagne pubblicitarie?
Romano: La creatività per noi ha un’accezione più ampia, ha tante applicazioni e declinazioni. Le campagne ormai sono infatti quasi tutte multicanale, ma se ci fossero delle opportunità in ambito advertising, perché no.
Come ha chiuso l'agenzia il 2024 in termini di fatturato e quali sono le stime per il 2025?
Romano: Il 2024 è stato un anno più che buono e in crescita. Sul 2025 ci stiamo lavorando… ma per scaramanzia non mi sbilancio.