Secondo la maggioranza dei dirigenti di area marketing (62%), l’AI generativa darà un forte impulso alla creatività umana, migliorandone le principali qualità, ovvero intuizione, emozioni e comprensione del contesto. Le organizzazioni che stanno già investendo nell’AI generativa per il marketing dedicano ad essa il 62% del budget totale per la tecnologia, considerando questa innovazione un catalizzatore per la creatività e l’innovazione del settore.
Questo è quanto è emerso dall’ultimo report del Capgemini Research Institute, dal titolo “Generative AI and the evolving role of marketing: A CMO’s Playbook”, dal quale si evince che la metà delle organizzazioni ha già stanziato budget specifici per l’AI generativa nel marketing e che quasi la metà (47%) ha team dedicati all’implementazione della stessa.
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Secondo lo studio, il 57% dei marketer stima che l’AI farà da catalizzatore per aprire nuove strade in ambito creativo, in particolare in contesti in cui le capacità umane e l’AI collaborano per sviluppare innovazioni, mentre il 55% prevede che questo spingerà i team a ragionare in modo non convenzionale.
Nei prossimi due o tre anni, secondo i marketer che già utilizzano l’AI generativa, questa tecnologia sarà applicata in diversi settori, come analisi dei dati (90%) ottimizzazione dei motori di ricerca (89%), customer service (89%), creazione di contenuti (88%) e generazione di immagini e video (86%). Di conseguenza, i dirigenti in ambito marketing stanno attivamente istituendo nuove pratiche per utilizzare l’AI generativa in tutti gli ambiti.
Il report evidenzia che per le organizzazioni questa tecnologia può contribuire allo sviluppo di una brand image distintiva (67%), all’analisi accurata di trend dei clienti e del mercato (65%), alla riduzione dei costi (66%) e all’aumento dell’efficienza nella generazione di contenuti e risultati (65%).
“L'impatto dell'Intelligenza Artificiale generativa sul marketing rappresenta una rivoluzione paragonabile all'avvento del digitale due decenni fa. Questa tecnologia non solo reinventa il modo in cui creiamo e distribuiamo i contenuti, ma amplifica anche la creatività umana, arricchendo la nostra intuizione, le emozioni e la contestualizzazione”, ha dichiarato Diego Chiavarelli, Marketing & Communication Director di Capgemini in Italia, che prosegue: “Ciò detto, non possiamo ignorare le sfide etiche e normative legate all'evoluzione di questa tecnologia. È fondamentale affrontare tali questioni con responsabilità e trasparenza, garantendo che l'uso dell'AI non rinforzi disuguaglianze sociali o comprometta la privacy dei cittadini. In Capgemini siamo convinti che questa nuova ondata tecnologica possa accelerare la transizione verso una economia digitale e sostenibile e vediamo l'AI generativa non solo come uno strumento per migliorare le nostre capacità, ma anche come un catalizzatore per un marketing che nel futuro sarà più intuitivo, personale e impattante”.
AI generativa nel marketing: i temi etici
Con gli algoritmi di AI che diventano sempre più sofisticati, i marketer continueranno a dover affrontare complessi problemi etici su questioni quali l’uso responsabile dei dati dei clienti e la trasparenza dei processi decisionali guidati dall’AI, assicurandosi allo stesso tempo che gli algoritmi non rendano più marcate le disuguaglianze sociali.
Dal report si evince che solo il 30% delle aziende ha implementato linee guida dettagliate per l’utilizzo e la supervisione dei sistemi di AI e meno della metà ritiene che fiducia, privacy e responsabilità siano fattori da tenere in considerazione nel processo di selezione dei sistemi di AI per le attività di marketing.
Meno della metà delle organizzazioni (42%) sta implementando misure per proteggersi dalle sfide legate all’utilizzo dell’AI generativa nel marketing, quali il monitoraggio o la ricerca di versioni del proprio lavoro create dall’AI, compresi loghi e opere visive.
AI generativa nel marketing: il gap di competenze
Secondo il report, la maggior parte delle organizzazioni (71%) prevede che alcuni ruoli in ambito marketing saranno significativamente o moderatamente impattati dall’AI generativa, tra cui SEO specialist, digital marketing e creative director, PR/communication specialist, copywriter e customer insight specialist.
La maggior parte delle organizzazioni (63%) è consapevole del fatto che la domanda di competenze relative all’AI generativa nel marketing supera di gran lunga l’offerta. Per colmare questo gap di competenze e sfruttare appieno il potenziale dell’AI generativa nel marketing, le aziende stanno implementando strategie interne ed esterne. In media, il 53% delle organizzazioni sta pianificando di offrire formazione sull’AI generativa ai propri team di marketing nei prossimi sei mesi, con le aziende di Paesi Bassi, India, Australia e Stati Uniti più propense a implementare queste iniziative. Anche settori come quello dei media, assicurativo, automobilistico e life science mostrano un impegno superiore alla media nell’offrire formazione sull’AI generativa ai loro team di marketing.
Marketing: un driver strategico per il successo delle organizzazioni
Dal report emerge che negli ultimi anni il marketing è cambiato, con i Chief Marketing Officer (CMO) che svolgono un ruolo sempre più centrale nei processi decisionali strategici. Nei settori business to-consumer (B2C), il 71% dei C-suite intervistati ritiene che il marketing sia strategico per la crescita aziendale, mentre il 72% delle organizzazioni B2C coinvolge i CMO nelle decisioni più importanti per raggiungere gli obiettivi aziendali. Negli ultimi due anni i CMO hanno assunto sempre maggiori responsabilità nel contribuire direttamente alla crescita dei ricavi (49%) e alle decisioni relative agli utili (44%), con un aumento rispettivamente di 25 e 19 punti percentuali rispetto al 2021.
Quasi il 60% delle aziende sta integrando l’AI generativa nelle proprie decisioni di marketing, e di queste il 37% la sta implementando attivamente attraverso una serie di iniziative, mentre un ulteriore 21% ne sta sperimentando l’utilizzo. Per avere successo, le aziende stanno adottando diverse strategie di AI, in base alle specifiche esigenze di marketing e alle risorse disponibili. Quasi un quarto delle organizzazioni si affida esclusivamente ad applicazioni e piattaforme esterne per utilizzare l’AI generativa nel marketing, mentre la metà di esse sta sviluppando o utilizzando applicazioni interne accompagnate da strumenti esterni.