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18/06/2025
di Alessandra La Rosa, inviata a Cannes

Arthur Sadoun a Cannes Lions 2025: «L’AI può rendere le idee creative ancora più grandi e impattanti»

Al Festival della Creatività di Cannes, il CEO di Publicis Groupe riflette sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel marketing e nella pubblicità

Nella foto: il Ceo di Publicis Groupe Arthur Sadoun ai Cannes Lions 2025

Nella foto: il Ceo di Publicis Groupe Arthur Sadoun ai Cannes Lions 2025

«Il vero obiettivo della creatività è produrre idee capaci di avere un impatto sulle aziende, ma anche sulla società. L’Intelligenza Artificiale può aiutare queste idee a diventare ancora più grandi». Con questa affermazione, Arthur Sadoun, CEO di Publicis Groupe, ha sintetizzato la sua visione sul ruolo dell’AI nella comunicazione durante un talk con Shantanu Narayen, CEO di Adobe, ai Cannes Lions 2025.

Sadoun ha invitato l’industria a non perdere la bussola, ricordando che il cuore del mestiere resta la capacità delle persone di generare idee significative. «Siamo un business fatto di persone. Se dimentichiamo che tutto parte da una grande idea, rischiamo di smarrirci nel rumore del cambiamento tecnologico», ha detto.

L’AI come moltiplicatore di potenziale creativo

Nel corso dell’intervento, Sadoun ha ripercorso la strada con cui Publicis ha abbracciato l’AI fin dal 2017, ben prima del boom attuale. «L’obiettivo non è diventare una tech company, ma usare l’AI per liberare il potenziale creativo delle nostre persone. Un giovane direttore creativo in Cina può lavorare al Super Bowl grazie all’intelligenza artificiale: questo è il vero cambiamento», ha affermato.

Per Sadoun, il valore dell’AI sta nella sua capacità di connettere dati, media, creatività e produzione. Un mix che, se ben orchestrato, può far sì che le idee non restino confinate a campagne minori ma raggiungano una scala e un impatto più ampio. «La tecnologia da sola non basta. Serve una piattaforma, ma anche servizi e talento per trasformare le idee in azioni concrete e misurabili».

Narayen (Adobe): L'AI abbatte la paura della pagina bianca

Dal canto suo, il Ceo di Adobe Narayen ha condiviso una visione in sintonia con quella di Sadoun, sottolineando che la missione di Adobe è quella di democratizzare la creatività. «Crediamo che l’AI debba amplificare l’ingegno umano, non sostituirlo. Per questo abbiamo costruito i nostri modelli su dati con licenza e pieno controllo, per tutelare i creativi», ha spiegato.

Secondo Narayen, l’AI ha il potenziale di abbattere la “paura della pagina bianca”, offrendo un’interfaccia conversazionale capace di stimolare l’ideazione e personalizzare la connessione emotiva tra brand e persone. «L’obiettivo è rendere accessibili, veloci e autentiche le espressioni creative, valorizzando la personalizzazione come leva chiave del marketing contemporaneo».

«Solo le grandi idee ci guideranno nel futuro»

Sadoun ha chiuso il talk con una chiamata all’azione per l’intera industry: «Non possiamo lasciare che sia il media landscape a dirci dove andare. Dobbiamo essere noi, con grandi idee, a plasmare quel panorama. E se sapremo farlo, l’AI sarà il nostro alleato più potente».

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