Evoluzioni e prospettive per l'Advanced TV: il punto di vista degli investitori pubblicitari
Durante l'evento “Advanced TV, la video convergenza”, organizzato da Engage e UPA, Assunta Timpone e Alberto Vivaldelli hanno tracciato le principali evoluzioni e opportunità per il mercato tra il 2023 e il 2024
L'Advanced TV, sotto il cui cappello vanno le piattaforme AVOD/SVOD emanazione sia dei broadcaster sia degli streamer televisivi, continua a essere un terreno di sviluppo per gli investitori pubblicitari. Assunta Timpone, presidente della commissione mezzi UPA, e Alberto Vivaldelli, coordinatore della stessa commissione, hanno delineato i principali cambiamenti e opportunità previste tra il 2023 e il 2024 nel corso della mattinata di lavori di di “Advanced TV, la video convergenza”, evento organizzato da Engage e UPA.
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"La crescita degli investimenti pubblicitari nel settore dell'Advanced TV è prevista anche per il 2024, grazie a nuovi operatori e nuovi formati che arricchiranno l'offerta," ha dichiarato Vivaldelli. Inoltre, ha sottolineato l'importanza di una maggiore "maturità organizzativa" da parte di aziende, agenzie e concessionarie nella gestione di queste piattaforme.
Timpone, da parte sua, ha evidenziato i progressi attesi nella misurazione, con il rilascio della post-valutazione censuaria video Audicom previsto per il secondo semestre del 2025, che segnerà un importante passo avanti per il mercato. "Avremo a disposizione nuove metriche come l'attenzione e potremo sfruttare i dati provenienti dal retail media per le pianificazioni video", ha spiegato.
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Dalla survey condotta da UPA sulle aziende associate è emerso che l'Advanced TV viene percepita principalmente come emanazione dei broadcaster e degli streamer televisivi. Nello specifico, YouTube viene considerato Advanced TV dal 78% delle aziende, ma solo il 62% di queste riconosce tale status ai contenuti professionali fruiti su Connected TV (CTV). Al contrario, i video sui social (es. TikTok, Facebook, Instagram) vengono considerati parte dell'Advanced TV solo dal 19% del campione.
Sul piano strategico, cresce l'integrazione dell'Advanced TV nelle video strategy aziendali, a dimostrazione di confini sempre più sfumati tra TV e video online. Tuttavia, l'utilizzo dell'Advanced TV per aumentare la copertura rispetto ai media principali (TV tradizionale o video online) sembra registrare una lieve flessione.
"La vera sfida per noi è continuare a operare come un unico sistema" ha aggiunto Timpone, ribadendo la necessità di migliorare la misurazione pubblicitaria profilata e di rafforzare la collaborazione tra broadcaster, agenzie e concessionarie. "Dobbiamo proseguire nel perfezionamento del CUSV (Codice Univoco Spot Video) e nella definizione del contatto video crossmediale tra TV e digital".
Gli investitori pubblicitari auspicano ora a un ampliamento del perimetro degli editori misurati dai Joint Industry Committee (JIC) come Auditel e Audicom e a una maggiore profilazione dei dati. “Solo attraverso un approccio collaborativo sarà possibile garantire una misurazione coerente e unificata tra i vari media”, ha concluso Timpone.