Luca Filigheddu, Ceo di Paperlit (Datrix), on air su Radio Programmatic
L’advanced tv è anche data tv, e chi punta sulla nuova tv per la propria comunicazione pubblicitaria è «un investitore sempre più esigente che non si accontenta più di parlare a un pubblico indistinto». Ne è convinto Luca Filigheddu, Ceo di Paperlit, tech company parte del gruppo Datrix, specializzata in data monetization, tra gli ospiti di Radio Programmatic, format che ha contribuito ad arricchire la giornata di lavori del convegno “Advanced TV, la video convergenza", organizzato da Engage e UPA a Milano il 23 ottobre.
«Esistono oggi tecnologie che permettono di rispondere a questa esigenza. Oggi è possibile andare a raccogliere i dati e andare a raccoglierne tanti, anche e soprattutto di prima parte, che i publisher raccolgono con le subscription e che, se siamo bravi, è possibile arricchire ulteriormente in base alle preferenze derivate dalle abitudini di visione. Sono tutti dati che è possibile mettere a disposizione dell’advertiser e grazie ai quali è possibile anche seguire l’utente sui diversi device, sulle app e sul web», dice il manager.
Intanto, dall’osservatorio di Datrix, il manager può restituire un quadro molto preciso dell’utente della CTV: «Attira un pubblico molto attento, composto da individui che sono solitamente impegnati nella visione di contenuti video di lunga durata, e che – soprattutto nella fascia più giovane, i consumatori di domani – vuole interagire e in alcuni casi rendersi protagonista. Questo significa che gli annunci possono raggiungere un pubblico più impegnato e concentrato, rispetto all’uso casuale su web», ha spiegato il manager.
Luca Filigheddu al convegno “Advanced TV, la video convergenza", organizzato da Engage e UPA
Oltre ad aiutare a definire il target, i dati forniscono anche un vantaggio in ambito misurazione: «Nel momento in cui l'advertiser riesce a misurare l'efficacia della propria campagna, può ricavare informazioni utili, lo sappiamo, per non disperdere l’investimento e ottimizzare. Ecco perché la misurazione è un problema importante». Insomma, in quanto connessa, la CTV offre migliori possibilità di misurazione delle prestazioni degli annunci rispetto alla pubblicità televisiva tradizionale, ma certo c’è ancora da fare in questo senso.
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