Dal 25 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019, le sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospiteranno la creatività di Armando Testa con la mostra Tutti gli "ismi" di Armando Testa.
I curatori Gemma De Angelis Testa e Gianfranco Maraniello rendono omaggio all’estro del comunicatore con una esposizione, realizzata in collaborazione con Mart - Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che rappresenta un tuffo nell’immaginario di un grande sperimentatore.
Le Sale Chiablese accoglieranno alcuni dei personaggi più celebri dei mondi di Testa. Dall’ “uomo moderno” che campeggia negli allegri manifesti della Facis, al logo del vermut Carpano Punt e Mes, passando per l’ippopotamo Pippo protagonista delle réclame della Lines, fino ai caroselli abitati da Carmencita e Caballero per il caffè Paulista di Lavazza o dagli sferici extraterrestri del pianeta Papalla per Philco, la mostra è un’immersione nel nostro paesaggio culturale.
E ancora: elefante Pirelli, rinoceronte Esso, caroselli in bianco e nero e pubblicità più recenti. In questi mondi surreali, così come negli altri materiali presenti in mostra, sono immediatamente ravvisabili i tratti distintivi della comunicazione e dell’arte contemporanea degli ultimi decenni.
Nell’esposizione torinese è presente un nucleo di opere che illustra la produzione artistica di Armando Testa, soffermandosi con particolare attenzione sulle passioni iconografiche ripetute e reinterpretate durante la sua lunga carriera.
L’esposizione illustra la ricerca del pubblicitario italiano, restituendo un artista a tutto tondo la cui attività supera l’ambito della comunicazione ed entra in contatto diretto con le energie e le sperimentazioni che hanno segnato gli ultimi settant’anni.
La mostra presenta oltre 120 opere tra sculture, manifesti, video, pubblicità, spot televisivi, bozzetti, quadri e installazioni. Le opere provengono dalla collezione personale di Gemma De Angelis Testa. Completano l’esposizione alcuni video provenienti dalla collezione dell’Agenzia Armando Testa.
Il figlio Marco Testa, ora alla guida dell'agenzia di pubblicità Armando Testa, racconta durante la conferenza stampa di presentazione: «Mio papà girava il mondo, coglieva stimoli ovunque. Ricordo che fin da piccolo mi portava a visitare mostre d'arte invece che portarmi allo zoo, come avrebbero desiderato tutti i bambini, perché l'arte era la sua passione più grande e anche la sua più grande forma di ispirazione. Nel suo Dna c'erano anche grandi dosi di curiosità e di ironia che hanno fatto di lui il grande personaggio che era. Era un “visualizzatore globale”, come diceva Gillo Dorfles, ma con un “cuore torinese”, come dico io. E non è solo una questione di nascita, ma di legame profondo con questa città: la sua agenzia l'ha fondata e voluta qui e ancora oggi qui l'agenzia ha il suo cuore. Mi piace pensare che in tutti gli “ismi di Armando Testa” il futurismo, il surrealismo, l'astrattismo al quale artisticamente è stato avvicinato, mio papà avesse anche un altro ismo: il torinismo, un legame unico con la sua città».