Stefano Vendramini e Andrea Di Giacomo
E’ tempo di aggregazioni nel marketing digitale, un comparto caratterizzato da un elevato livello di frammentazione. Molte realtà spesso non riescono a soddisfare la crescente complessità della domanda dei clienti e devono, necessariamente, unirsi per raggiungere quella massa critica che permetta loro di essere più competitive e attrattive per il mercato. KT&Partners ha recentemente identificato un totale di circa 24.500 aziende attive nel settore "agenzie pubblicitarie" e "pubbliche relazioni e comunicazione” (così classificate secondo i codici Ateco), che diventano però circa 1.650 se si restringe il perimetro alle aziende con ricavi superiori a 500.000 euro.
In questo scenario My Draco Advisor, realtà sul mercato dal 2019 su iniziativa del founder e ceo Stefano Vendramini (affiancato dall’advisor Andrea Di Giacomo), «ha raddoppiato nel corso del 2024 il valore delle operazioni gestite, arrivando a circa 15 milioni di euro, così come il proprio fatturato e i profitti», spiega Vendramini. «Nel 2024 fino ad ottobre abbiamo concluso quattro operazioni con una rilevante quota di mercato, considerando che nello stesso periodo, sempre secondo KT&Partners, nel settore sono avvenute 31 operazioni di M&A. E non è finita qui, perché ad oggi stiamo lavorando su nuove trattative che superano complessivamente un valore di 30 milioni di euro. Il settore d’altronde è in fermento, la crescita della domanda di aggregazione e acquisizioni negli ultimi 18 mesi è esplosa: il 2024 per noi è stato così un anno di svolta».
I risultati ottenuti posizionano My Draco Advisor tra le principali realtà di consulenza M&A nel segmento digital. «Siamo diventati un punto di riferimento per questo mercato in rapida evoluzione, grazie ad un posizionamento da boutique di eccellenza. Aver puntato sulla specializzazione nella gestione di operazioni M&A per startup e agenzie digital nei settori martech, adtech, service e consulting, si è rilevata una scelta vincente».
Tra le società che si rivolgono a My Draco Advisor per acquisire o aggregare società figurano in primis le quotate, le corporate e i fondi di investimento, ma anche network di imprese di piccole dimensioni che decidono di unire le forze. A differenza delle agenzie più piccole, «le realtà più consolidate riescono infatti a gestire un’offerta completa e integrata, ottenendo un maggior presidio e fidelizzazione sul cliente. I processi di aggregazione tra imprese nascono dalla necessità di raggiungere una massa critica di almeno 20 milioni di euro di ricavi, perché dimensioni di questo tipo risultano attrattive per la gestione di exit importanti con corporate nazionali e internazionali, fondi di private equity o per potenziali quotazioni sul mercato EGM».
D’altronde, «in un contesto in cui l’innovazione è stata dirompente, partendo dal mondo della search, email, social, programmatic, marketplace e omnicanalità, per arrivare alla content creation e all’influencer marketing, fino alla recente rivoluzione dell’intelligenza artificiale, gli imprenditori si trovano a dover continuamente ripensare i modelli di business e le strategie, per sostenere i costi e rimanere competitivi sul mercato. Molte realtà digital verticali, protagoniste di una crescita esponenziale negli anni passati, stanno ora affrontando un rallentamento con crescite più lineari e una riduzione dei margini. Per questa ragione siamo convinti e ci stiamo impegnando nel sensibilizzare e guidare gli imprenditori di startup e agenzie del digital a riflettere che, se da soli si può andare veloci, è solo facendo sistema che si può davvero andare lontano: riuscire ad unire persone, competenze, business e finanza significa triplicare (e non solo raddoppiare) il valore delle singole imprese».