Maurizio Scanavino, a.d. di Gedi
Ricavi in linea con lo scorso anno e una perdita netta consolidata ridotta a 11 milioni di euro per Gedi, il gruppo che edita, tra gli altri, la Repubblica, La Stampa e Il Secondo XIX. E’ quanto si evince dalla lettura del bilancio di Exor, la holding della famiglia Agnelli che detiene l’89,62% di Gedi.
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Il gruppo editoriale ha chiuso il primo semestre con 248 milioni di ricavi, 1 milione di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2020, di cui il 15,7% provenienti dalle attività digitali (la percentuale sale al 21% per il solo brand la Repubblica). Se i ricavi editoriali sono scesi da 126 a 111 milioni (-11,3% e -3,1% a parità di perimetro), quelli pubblicitari sono aumentati da 102 a 115 milioni (+13,4% e +16,2% a parità di perimetro).
L’advertising è cresciuto sulla carta (13,5%), sulle radio (26,3%) e su internet (16,6%).
II gruppo editoriale ha intensificato nel corso degli ultimi mesi gli investimenti nel settore del digital, acquisendo l'80% di alfemminile, salendo al 100% dell'Huffington Post e comprando la maggioranza del portale AutoXY.
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Nel primo semestre dello scorso anno la perdita netta di Gedi aveva raggiunto i 120,5 milioni di euro, un risultato su cui aveva pesato in particolare la decisione di svalutare alcune testate per 101,6 milioni. L’utile operativo lordo è 7 milioni, rispetto a -12 milioni nel 2020, quello rettificato è -6 milioni rispetto a -20. Nel semestre il patrimonio netto è diminuito di 14 milioni a 213 milioni, i debiti finanziari netti sono aumentati di 10 milioni a 116 milioni. Ora Gedi si attende un miglioramento dei risultati per le nuove iniziative digitali.