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24/01/2024
di Andrea Salvadori

Netflix, abbonati record e ricavi a +12,5% nel Q4 2023

Paga la strategia varata dal gruppo, dalla stretta sulla condivisione degli account al lancio degli abbonamenti con gli annunci pubblicitari, cresciuti del 70% rispetto al trimestre precedente

Foto di freestocks su Unsplash

Foto di freestocks su Unsplash

Netflix chiude il 2023 con risultati di business migliori delle previsioni. Nel quarto trimestre dell’anno, il colosso statunitense dello streaming  ha visto aumentare i ricavi del 12,5% a quota 8,8 miliardi di dollari, mentre i nuovi abbonati sono stati più di 13,1 milioni, la performance migliore del gruppo nella sua storia. Il mercato contava invece su ricavi pari a 8,71 miliardi e su 8,97 milioni di nuovi clienti. A fine 2023 gli abbonati di Netflix erano 260,28 milioni, in rialzo del 12% rispetto al 2022.

Risultano in leggera diminuzione rispetto a quanto previsto i profitti netti di Netflix, 938 milioni contro i 956 milioni di dollari ipotizzati dagli analisti, così come gli utili per azione (2,11 dollari rispetto ai 2,22 dollari stimati da FactSet). Il margine operativo è invece salito al 16,9%, più del doppio rispetto al risultato del 2022 (7%) e più di quanto stimato (13,3%).

Hanno pagato dunque le scelte strategiche messe in atto dai manager di Netflix, dalla stretta sulla condivisione degli account al lancio degli abbonamenti con gli annunci pubblicitari, cresciuti del 70% rispetto al trimestre precedente e pari ormai a 23 milioni. Secondo quanto si legge nella lettera inviata agli azionisti, il piano con gli spot è scelto dal 40% dei nuovi abbonati nei mercati dove è disponibile (come l’Italia). Complessivamente, gli utenti attivi che dispongono di questa tipologia di abbonamento sono 23 milioni.

“Il nostro obiettivo è fare in modo che la pubblicità diventa una fonte di ricavi più consistente e contribuisca così ad una crescita sana e sostenuta del fatturato a partire dal 2025”, ha precisato il gruppo. Ad oggi, ha confermato il co-Ceo Greg Peters, l’impatto dell’advertising sui conti e sulla redditività del gruppo è ancora molto limitato. D’altronde, come ha messo in evidenza l’analista del settore pubblicitario Brian Wieser, la pubblicità potrà arrivare a valere quest’anno al massimo 2 miliardi di dollari, una quota ancora molto bassa del giro d’affari complessivo. 


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Netflix valuterà infine presto nuovi aumenti di prezzo degli abbonamenti, dopo averli introdotti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia, mentre a partire da marzo inizierà a ritirare il piano Base anche per i già abbonati e non solo per i nuovi, come avviene oggi. Si partirà in Canada e Regno Unito, per proseguire nel corso dell'anno in altri paesi. 

In Italia attualmente Netflix propone tre opzioni: il piano Standard con pubblicità a 5,49 euro al mese, il piano Standard a 12,99 euro al mese (+4,99 euro al mese per aggiungere un utente extra) e il piano Premium, 17,99 euro al mese (+4,99 euro al mese per aggiungere un utente extra, fino a due utenti extra). Il piano Standard continua invece al momento a costare 7,99 euro per i già abbonati, ma presto sarà dunque adeguato ai prezzi dei nuovi sottoscrittori.

Guardando al 2024, il gruppo si aspetta infine una crescita a doppia cifra del fatturato già a partire dal primo trimestre, previsto a +13%, con un margine operativo al 24% e utili per azione a 4,49 dollari, in aumento rispetto ai 4,10 dollari ipotizzati da Wall Street.

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