Corcione (Adform) sul rinvio dello stop ai cookies: «Giusto prendere tempo, ma fermarsi sarebbe sbagliato»
Le opinioni di Davide Corcione, Country Manager di Adform, sullo slittamento annunciato da Google alla fine del supporto ai cookie di terze parti e alle conseguenze di questa decisione sullo sviluppo del nuovo ecosistema della pubblicità online
Il rinvio a fine 2023 annunciato da Google allo "stop" del supporto ai cookies di terza parte su Chrome è «una buona notizia per gran parte del settore» secondo Davide Corcione, Country Manager di Adform per l’Italia, interpellato da Engage sulla questione. «In questo modo - dice il manager - l'industry ha abbastanza tempo per far emergere il meglio di entrambi i mondi», quello con e quello senza cookie.
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«Possiamo completare il viaggio che abbiamo intrapreso da quando Google ha annunciato i suoi piani, per creare un ecosistema adtech significativamente migliore e più robusto, dotato di un'elevata qualità di soluzioni di prima parte, una riduzione delle frodi e una trasparenza maggiore in tutta la supply chain, che si accompagna con il supporto continuo e il sostegno dei cookie di terze parti, laddove ha senso che vengano utilizzati perché continuano a fornire valore», ci ha detto Corcione.
In ogni caso, al di là dello slittamento alla cookie deprecation deciso da Google, i benefici per i consumatori e gli editori di contenuti di qualità che derivano da un mondo senza cookie non dovrebbero essere comunque per vari motivi trascurati, secondo il Country Manager di Adform: «In particolare, mentre la sorveglianza sul nostro settore aumenta, soprattutto da parte dei regolatori europei, Adform continuerà a proporre l'adozione del "mondo first-party", in cui la pubblicità è alimentata principalmente da ID first-party e dai dati di quegli editori e inserzionisti con cui i consumatori hanno un rapporto diretto e di fiducia. Fondamentalmente, gli ID di prima parte sono il modo migliore per salvaguardare i dati e il pubblico degli editori premium e rompere con quei modelli poco corretti che sono emersi con i cookie di terze parti. Vale anche la pena ricordare che i cookie e gli ID mobile sono già scomparsi da quasi la metà di tutte le impression, rendendo l'adozione di prima parte necessaria per le performance e l’addressability».
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Ciò detto, secondo Corcione la decisione di Google avrà certamente degli effetti sullo sviluppo a breve termine del mercato online. «Nello stesso modo in cui un anno e mezzo fa Google ha annunciato la sua intenzione di abbandonare i cookie di terze parti, sconvolgendo significativamente il settore, questa volta, anche se non del tutto inaspettata, la news indurrà molte aziende, agenzie ed editori a rivalutare la propria strategia», commenta il manager. «Bisogna riconoscere che, dalla precedente scadenza di Google, è emersa una quantità significativa di interventi migliorativi. Dal nostro punto di vista, riteniamo ormai di aver raggiunto la leadership nelle soluzioni per il mondo post-cookie. Le soluzioni ID di prima parte hanno raggiunto un'elevata maturità, mentre il quadro intorno al Privacy Sandbox, un cambiamento che riteniamo fondamentale all'interno dell'ecosistema adtech, non era pronto per essere implementato in un lasso di tempo così breve».
La nuova scadenza di fine 2023, continua Corcione, «fornisce ulteriore tempo agli advertiser, alle agenzie e agli editori per la transizione delle loro strategie, la costruzione di soluzioni ben progettate e la migrazione completa senza affrettarsi a individuare una soluzione finale».
Mentre Chrome rappresenta una quota predominante del web, nell'ultimo anno, Adform ha sviluppato soluzioni basate su prima parte per aziende che investono in pubblicità ed editori, permettendo loro di attivarsi nuovamente in Safari e Firefox. «Tuttavia, persistono le sfide chiave che circondano i cookie di terze parti, come la durata dei cookie e le audience perse; questo significa che tutto il lavoro già fatto fino a oggi non solo è ancora valido, ma è un punto centrale per aziende ed editori. Il rinvio dell'iniziativa Sandbox fornisce ulteriore tempo e attenzione a noi e ai nostri clienti per creare una soluzione matura e scalabile nel 2022. A suo tempo, quando fu annunciata per la prima volta la cancellazione dei cookie di terze parti da parte di Chrome, tutto il settore si chiese "perché non l'abbiamo fatto prima?", soprattutto, durante la migrazione degli editori agli ID di prima parte. La migliore protezione dei dati, le relazioni più dirette, la maggiore durata degli ID sono benefici significativi. Il rischio per i prossimi 24 mesi è che alcuni possano avere la tentazione di "fermarsi e guardare cosa succede", ma noi riteniamo che questo comporterebbe una significativa perdita di opportunità».
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In Adform, conclude Davide Corcione, «accogliamo con favore l'annuncio di oggi e continueremo a lavorare al nostro progetto e a sfruttare le capacità di Adform Flow e la sua architettura unica per fornire una soluzione internazionale che possa continuare a eccellere in un ambiente di cookie di terze parti. Una soluzione che è pronta a guidare il settore in un panorama ibrido basato su ID di prima e terza parte. Il valore e l'importanza di uno stack tecnologico integrato, con un supporto completo per le funzionalità di identità end-to-end, compresa una robusta DMP che garantisca supporto di prima e terza parte, non è mai stato così importante. Siamo quindi al fianco dei clienti per accompagnarli durante tutti i prossimi cambiamenti in maniera efficace, efficiente e orientata ai risultati».