Google non eliminerà i cookie di terze parti nel 2024
In una dichiarazione ufficiale, Big G ha affermato che l'autorità antitrust che tiene sotto stretta osservazione il Privacy Sandbox di Chrome ha bisogno di tempo per valutare l'iniziativa
La deprecazione dei cookie di terze parti su Google non avverrà entro il 2024. Già, perché dopo aver rimandato per due volte la scadenza autoimposta per eliminare i cookie su Chrome, Big G ha annunciato martedì che sposterà per la terza volta la deadline dell’operazione.
In una dichiarazione ufficiale, pubblicata sul proprio blog, Google ha affermato che il Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito - l'autorità antitrust che tiene sotto stretta osservazione il Privacy Sandbox di Chrome - ha bisogno di "tempo sufficiente per esaminare tutte le prove, compresi i risultati dei test dell'industria".
Sarebbe dunque la pressione della industry e degli enti regolatori a rendere impossibile procedere con il cronoprogramma attuale.
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“Forniamo un aggiornamento sul piano per la deprecazione dei cookie di terze parti su Chrome”, si legge nella nota, che prosegue: “Riconosciamo che ci sono continue sfide legate alla conciliazione di feedback divergenti da parte del settore, degli organismi di regolamentazione e degli sviluppatori, e continueremo a collaborare strettamente con l'intero ecosistema. È inoltre fondamentale che la CMA abbia tempo sufficiente per esaminare tutte le prove, compresi i risultati dei test del settore, che la CMA ha chiesto ai partecipanti al mercato di fornire entro la fine di giugno. Date entrambe queste considerazioni significative, non completeremo la deprecazione dei cookie di terze parti durante la seconda metà del quarto trimestre”.
“Restiamo impegnati a collaborare strettamente con la CMA e l'ICO e speriamo di concludere il processo quest'anno. Ipotizziamo, sempre che possiamo raggiungere un accordo, di procedere con la deprecazione dei cookie di terze parti a partire dall'inizio del prossimo anno” chiosa il comunicato.
Lo scorso febbraio, il CMA avrebbe ordinato a Google di sospendere la sua fase di eliminazione dei cookie fino a quando non avesse affrontato le preoccupazioni anticoncorrenziali. In particolare, editori e aziende adtech avrebbero spinto, secondo un’indiscrezione rivelata da AdExchanger, il CMA a indagare sulle preoccupazioni che il Privacy Sandbox potesse favorire la posizione di mercato dei prodotti pubblicitari di Google, specialmente Google Ad Manager.
Alcuni dirigenti del settore, infatti, pare ritengano che l’attuale configurazione di asta presente in Privacy Sandbox ignori il ruolo tradizionale del server pubblicitario e delle piattaforme di supply-side, e potrebbe di conseguenza rafforzare la quota di mercato di Google.
Insomma, per garantire un accordo che stabilisca un consenso diffuso tra regolatori, sviluppatori e dirigenti pubblicitari a Google serve più tempo.
Google rinvia la deprecazione dei cookie: il commento dei professionisti del settore
Alla notizia del nuovo rinvio al blocco definitivo dei cookie di terze parti su Chrome da parte di Google, sono giunte alcune testimonianze di professionisti del settore. Tra queste, quella diMarcello Gruppo, Senior Director, Research&Insights, Southern Europe di Ogury, che ha definito il ritardo di Big G "un'opportunità per investire in soluzioni già testate", di Angela Bersini, General Manager Italia di The Trade Desk, che sostiene che “i brand dovrebbero dare priorità a soluzioni di identità alternative" e di Ilaria Zampori, VP Italy & Spain di Quantcast, secondo cui “gli esperti di marketing non dovrebbero rimanere fermi ad aspettare Google”. Una visione, quest'ultima, condivisa anche da Nelson Gregory Francesca, Sales Director Italy di Captify, che sottolinea la necessità di "lavorare indipendentemente dai tempi di Google", e da Luca Romozzi, Senior International Director Destination Sojern.