Dentsu, conti in sofferenza nel 2020
Perdita netta record nel 2020 per Dentsu Group.
Il colosso pubblicitario giapponese ha chiuso l’anno con un rosso di 159,60 miliardi di yen, pari a circa 1,5 miliardi di dollari, a causa dell’impatto della pandemia di coronavirus sul mercato pubblicitario.
La perdita annuale è quasi raddoppiata rispetto al rosso di 80,89 miliardi di yen registrato nell'anno fiscale 2019, quando Dentsu ha dovuto registrare una perdita per riduzione di valore relativa alle sue attività all'estero. Nel 2020 i ricavi sono diminuiti del 10,4% a quota 939,24 miliardi di yen.
Sempre a causa dell’incertezza dettata dalla pandemia, Denstu non ha rilasciato informazioni sugli obiettivi 2021, un anno definito di transizione (in vista di un 2022 segnato dal ritorno alla crescita), e ha annunciato una politica di riduzione dei costi, con incentivi anche al pensionamento anticipato volontario.
Dentsu sta inoltre cercando di vendere il suo headquarter di Tokyo di 48 piani per circa 300 miliardi di yen, un’operazione che se condotta in porto rappresenterebbe la vendita più costosa di un edificio in Giappone.
Lo scorso novembre Dentsu ha annunciato una serie di misure di riorganizzazione delle attività finalizzate al contenimento degli effetti negativi dell'emergenza sanitaria, tra cui in particolare la semplificazione del business giapponese in quattro pilastri operativi e la riduzione del portafoglio internazionale di agenzie da 160 a 6 marchi.