John Wren e Philippe Krakowsky
I bilanci del secondo semestre dell’anno si aprono ancora per le società del mercato pubblicitario con risultati superiori alle attese degli analisti.
Le statunitense Omnicom Group ha chiuso il periodo che va da inizio aprile a fine giugno con ricavi pari a 3,57 miliardi di dollari, in aumento del 27,5% anno su anno, contro i 3,37 miliardi attesi dal consensus. A livello organico la crescita è stata del 24,4%
Bene anche gli utili per azione, pari a 1,46 dollari, mentre gli analisti ipotizzavano un risultato di 1,38 dollari. L’utile netto è stato di 348,2 milioni di dollari, contro una perdita netta di 24,3 milioni di dollari nello stesso periodo del 2020.
Oltre ai risultati di bilancio Omnicom, che di recente si è assicurata anche gli incarichi internazionali di Philips e WaterWipes, guarda con soddisfazione anche all’andamento del suo titolo a New York, in crescita del 22% da inizio anno.
Anche IPG, la holding a stelle e strisce guidata dal ceo Philippe Krakowsky, batte le stime del consensus e chiude il secondo trimestre del 2021 con un fatturato di 2,27 miliardi di dollari, mentre il mercato ipotizzava 2,08 miliardi. La crescita organica è stata pari al 19,8%.
Meglio del previsto anche per IPG l'andamento degli utili, pari a 0,7 dollari contro gli 0,4302 preventivati dagli analisti. L’utile netto è stato di 263,23 milioni di dollari, contro la perdita registrata un anno prima. In Borsa il percorso di IPG da inizio anno è stato addirittura migliore di quello di Omnicom: il titolo è in crescita del 32%.
Alla luce dei risultati del secondo trimestre, IPG ha aggiornato le stime di chiusura 2021 con la previsione di una crescita organica compresa tra il 9 e 10%.
Domani mattina sarà Publicis Groupe a presentare i suoi dati trimestrali.