WPP interromperà le sue attività in Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina
La holding guidata da Mark Read sta lavorando con "persone, clienti e partner russi per considerare tutte le opzioni, inclusi il trasferimento di proprietà e la cessione"
WPP ha annunciato che interromperà le sue attività in Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, una decisione destinata a interessare i suoi quasi 1.400 dipendenti nel Paese.
La decisione è stata annunciata dall’amministratore delegato Mark Read che, in una mail al personale, ha espresso il “profondo rammarico” per l'impatto che la chiusura potrebbe avere sulla forza lavoro russa, riporta Campaign.
Il più grande gruppo di agenzie di comunicazione e marketing del mondo - a cui fanno capo sigle come Ogilvy, Hill+Knowlton e GroupM - ha affermato di essere dalla parte dell'Ucraina, "condannando l'invasione della Russia, che ha creato una crisi umanitaria nel cuore dell'Europa".
Mark Read: prosecuzione attività in Russia sarebbe "incoerente con i valori di WPP"
Nel motivare la decisione sua e del board, Read ha spiegato come la prosecuzione delle attività in Russia sarebbe "incoerente con i nostri valori come azienda". A seguito della decisione, WPP è al lavoro "con le nostre persone, clienti e partner per considerare tutte le opzioni, inclusi il trasferimento di proprietà e la cessione, e forniremo un supporto finanziario aggiuntivo e migliorato a chiunque perda il lavoro a causa di questa decisione".
La società ha affermato allo stesso tempo di essere in contatto regolare con i propri manager delle attività in Ucraina "per fornire assistenza finanziaria e altre forme pratiche ai nostri dipendenti" nel Paese, dove conta su uno staff di circa 200 persone. WPP ha collaborato con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR per lanciare una raccolta fondi destinata alle persone che sono state costrette a fuggire dalle loro case in Ucraina e nei territori vicini.
Read ha scritto nella sua email: "Vorrei ringraziare le migliaia di voi che hanno già donato all'appello dell'UNHCR istituito da Blue State per aiutare le persone costrette a fuggire dai combattimenti in Ucraina. L'appello rimane aperto e continueremo a corrispondere tutte le vostre donazioni."
Non solo WPP: le mosse del mercato pubblicitario in risposta alla guerra
La decisione di WPP ricalca quella di Accenture. Anche il colosso della consulenza, molto attiva anche nella comunicazione e nel marketing attraverso la unit Accenture Interactive, ha annunciato che interromperà le sue attività in Russia a seguito dell'invasione guidata dal presidente Vladimir Putin dell’Ucraina. Accenture conta in Russia circa 2.300 impiegati, mentre non è attiva in Ucraina.
E mentre dagli organizzatori dei Cannes Lions, il più importante premio al mondo per la pubblicità, è arrivato il veto all'iscrizione ai premi alle realtà russe (leggi anche qui), anche Apple e Microsoft hanno deciso di interrompere i propri servizi e le vendite dei loro prodotti in Russia.
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Ricordando che anche le varie piattaforme social hanno bloccato i loro servizi nel paese invasore, tornando all’ambito prettamente pubblicitario, va detto che un’altra società che ha deciso di prendere posizione è Adform. La piattaforma globale e indipendente di advertising ha, infatti, deciso di cessare tutte le attività con realtà russe e bielorusse per il prossimo futuro a seguito degli atti di aggressione perpetrati contro l'Ucraina.
“Ci assicureremo tecnicamente che tutto l'inventario proveniente da Russia e Bielorussia non venga elaborato tramite la nostra piattaforma e non risponderemo più alle richieste di supporto da questi mercati - recita una nota dell’azienda -. Continueremo a monitorare la situazione e a rivalutarla quando si verificano cambiamenti significativi o sostanziali. Tuttavia, al momento non è prevista una data di fine di questa sospensione”.