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Content Creation

Silvio De Rossi
a cura di Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti Brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it, nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo, i veri antenati di internet. E’ stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network.

27/06/2024

Usare l’AI in modo etico: Meta e TikTok puntano sulla trasparenza

Con l'introduzione di etichette per i contenuti generati dall'intelligenza artificiale, Facebook, Instagram e TikTok stanno facendo un passo significativo verso una maggiore trasparenza e fiducia nei confronti degli utenti. L’etica è la nuova moda social

L’era digitale ci ha regalato una serie di innovazioni tecnologiche che hanno rivoluzionato il modo con il quale creiamo e condividiamo contenuti. La nuova rivoluzione è cominciata con l’utilizzo da parte di tutti noi dell’intelligenza artificiale grazie non solo a ChatGPT, ma alle tantissime app che permettono di sfruttare l’AI anche solo per modificare una foto o generare un video divertente che ci trasforma in un fumetto.

L’AI permette la creazione di immagini, video e audio realistici che possono facilmente confondere gli utenti. In passato il problema era (lo è ancora) l’uso sbagliato di Photoshop & co per modificare corpi e volti. Ancora oggi alcuni influencer sono irriconoscibili rispetto alla loro immagine reale: la distorsione della realtà ha portato tanti giovani ad ambire a qualcosa di inesistente e impossibile, aumentando a dismisura i casi di depressione tra le nuove generazioni. Per evitare che questo continui ad avvenire, i giganti dei social media come Facebook, Instagram e TikTok hanno introdotto nuove etichette per i contenuti generati dall’AI, un passo cruciale per garantire la trasparenza e la fiducia degli utenti.

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, aveva annunciato l’introduzione di etichette per i contenuti generati dall’AI. Questa iniziativa è parte di uno sforzo più ampio per affrontare le sfide legate alla manipolazione dei media e alla diffusione di contenuti fuorvianti. Chi utilizza molto Instagram (come me) avrà notato che è possibile etichettare un contenuto come “generato con AI”. (Torna utile leggere questo articolo sul blog di Meta)

Questa mossa mira a creare uno standard comune nel settore per l’identificazione dei contenuti generati dall’AI, migliorando la trasparenza e aiutando gli utenti a distinguere tra contenuti autentici e artificiali. L’AI è in grado di creare contenuti estremamente realistici, che possono ingannare gli utenti aumentando la disinformazione già dilagata nel corso degli anni grazie alle fake news. Va detta una cosa: chi vuole truffare le persone difficilmente utilizzerà l’etichetta “generato con AI”, ma l’inserimento di tale opzione punta sull’educazione etica delle persone. E’ un primo passo verso un mondo social meno tossico.

Nonostante questi progressi, ci sono ancora sfide significative da affrontare. Meta ha sviluppato strumenti avanzati per rilevare watermark invisibili e metadati nei contenuti generati dall’AI, ma alcuni “nerd” hanno dimostrato ultimamente che questi check sono facilmente aggirabili.

Meta sta anche lavorando su classificatori che possono aiutare a rilevare automaticamente i contenuti generati dall’AI, anche in assenza di marker invisibili. Sugli stessi binari TikTok, dove è già comparsa l’opzione “generato con AI”. Chi copia chi? Ormai non è più dato saperlo. Ma almeno in questo caso l’aggiornamento serve davvero a qualcosa. L’etica social is the new black. Speriamo continui così.

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