Apple, l’App Tracking Transparency al via a inizio primavera
In occasione dell’aggiornamento di iOS 14, iPadOS e tvOS, la società non permetterà più l’accesso all’Idfa, l’identificatore univoco usato nelle applicazioni per il tracciamento a fini pubblicitari, se non dopo aver ricevuto il consenso dall’utente
In occasione del Privacy Day, la giornata internazionale dedicata a promuovere la consapevolezza della sicurezza dei propri dati online, Apple ha annunciato il varo a inizio primavera dell’App Tracking Transparency.
Lo strumento, già da tempo annunciato al mercato, sarà disponile quando saranno aggiornati iOS 14, iPadOS e tvOS. Da allora Apple non permetterà più l’accesso all’Idfa, l’identificatore univoco usato nelle applicazioni per il tracciamento a fini pubblicitari, se non dopo aver ricevuto il consenso dall’utente tramite un pop-up.
Se invece l’utente selezionerà “Chiedi all’app di non tracciarmi”, lo sviluppatore non sarà in grado di accedere all’Idfa e non potrà così tracciarne i movimenti e i comportamenti online, ovvero non potrà sfruttare quella miniera di dati cosiddetti di terza parte oggi fondamentali per il mercato della pubblicità.
Apple ha anche annunciato che, nel caso la volontà dell’utente non venisse rispettata, l’applicazione incriminata sarà eliminata dall’App Store.
Sempre sul fronte della privacy e della trasparenza, alla fine del 2020 Apple aveva introdotto, con l’aggiornamento di iOS 14.3, una sezione nell’App Store dove ogni applicazione è tenuta a mostrare ai suoi utenti quali dati vengo raccolti su di lui.
Leggi anche: APPLE: SULL'APP STORE ARRIVA L'ETICHETTA SULLA PRIVACY OBBLIGATORIA PER LE APP
Il tracciamento e, dunque, la cessione dei dati raccolti a terze parti è una delle voci di business più importanti per i colossi del web come Facebook e Google. La società di Mark Zuckerberg in particolare ha polemizzato molto con Apple sul tema negli scorsi mesi. Anche ieri, in occasione della pubblicazione dei dati della trimestrale, il Ceo e fondatore ha parlato per la prima volta della Apple come di un "concorrente", additandole la responsabilità di "un probabile rallentamento della crescita nel 2021".