L'ascesa sempre più concreta del digital audio programmatic
L'evoluzione del mezzo radiofonico apre al formato audio la possibilità e la complessità dell’advertising digitale contemporaneo. Le opinioni del Ceo di Publicom, Gianpio Gravina
Le modalità con cui ascoltiamo contenuti musicali e radiofonici hanno iniziato ad evolversi in maniera equiparabile a ciò che accade da qualche anno per il mondo video: dall’on-demand, alla fruizione su dispositivi diversi, alla discontinuità.
“Dobbiamo abituarci al fatto che la radio è destinata a uscire dalla linearità dei palinsesti” afferma Gianpio Gravina (nella foto sotto), Ceo dell’agenzia digital Publicom, e prosegue “Il percorso di trasformazione della radio in un’esperienza multicanale apre al formato audio la possibilità e la complessità dell’advertising digitale contemporaneo. Ad oggi possiamo pensare all’audio come a una piattaforma in grado di raggiungere le persone identificandole attraverso dati geografici, demografici, connessioni social, comportamenti di ascolto e altre metriche evolute”.
I plus della pianificazione digital audio li identifichiamo nei touchpoint che vedono il raggiungimento dell’utente fuori casa, in mobilità, al di fuori del peak time radiofonico; l’esperienza d’uso in un contesto native esente da ad-fraud e ad-block; contenuti premium erogati su properties selezionate che sono garanzia di brand safety; multi-device per raggiungere l’utente su tutti i device connessi; tracciabilità dei risultati misurabili con le principali metriche di mercato.
Publicom, società fondata e guidata da Gianpio Gravina, si è strutturata con un team dedicato per la costruzione di campagne cross-canale di branding comprensive di strategie che integrano il digital audio.
Gianpio Gravina: «Il programmatic Audio offre più controllo sul targeting»
“Raggiungiamo con l’audio un pubblico segmentato per geografia, genere e interesse, successivamente attiviamo il retargeting per raggiungere utenti che hanno mostrato interesse (col click nel caso di banner companion, con il completion rate superiore al 70% nel caso di un formato preroll – midroll), infine riattiviamo la campagna su un pubblico lookalike sia con campagne audio o per qualsiasi altra attività audience – based con qualunque formato adv” spiega Gravina.
“La pianificazione audio ads in programmatic offre un maggior controllo sui criteri di targeting, consente il raggiungimento di utenti one-to-one crossdevice e l’ottimizzazione di campagne branding su KPI quali completion rate, GRP e reach. Grazie alla nostra DSP riusciamo a raggiungere oltre 70 milioni di utenti su scala globale tramite i formati audio” aggiunge Sara Colzani, account new entry in Publicom.
Aggiungiamo che uno dei vantaggi del digital audio programmatic rispetto a una pianificazione classica Radio FM è il controllo della frequenza: si gestisce la frequenza con cui gli utenti visualizzano o ascoltano gli annunci e riducono al minimo le impressions sprecate con il controllo della frequenza sui canali. "Grazie ai publisher top player in Italia (tra cui Mediamond, Spotify, Targetspot, Deezer, Soundcloud) abbiamo a disposizione volumi sufficienti di impressions per raggiungere un target specifico su qualsiasi canale" conclude Gravina.