di Simone Freddi

Magnite annuncia l’acquisizione di SpotX per 1,17 miliardi di dollari

L'operazione si chiuderà nel secondo trimestre per dare vita alla più grande piattaforma di pubblicità video e CTV indipendente nel mercato della pubblicità in programmatic

Magnite ha annunciato di aver stipulato un accordo per l’acquisizione di SpotX da RTL Group per 1,17 miliardi di dollari, di cui  560 milioni di dollari in contanti e il resto in azioni.

Insieme, si legge nella nota, Magnite e SpotX creeranno la più grande piattaforma indipendente di pubblicità in ambiente video e tv connessa nel mercato del programmatic, con ricavi netti annui di circa 350 milioni di dollari, sulla base delle stime preliminari dei dati delle due compagnie nel 2020, di cui il 67% realizzati in ambito video.

Tra i clienti della compagnia che nascerà dopo l’operazione ci sono, tra gli altri, editori e produttori di dispositivi come Discovery, Disney/Hulu, Roku, Samsung, Sling TV, ViacomCBS, Vizio e WarnerMedia.

La società prevede che la transazione sarà completata nel secondo trimestre del 2021, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni normative. Fino a quel momento, entrambe le società continueranno a operare in modo indipendente.

Perché Magnite ha comprato SpotX

L’operazione si inquadra alla luce della rapida evoluzione del programmatic advertising nel mondo della tv connessa. Editori e concessionarie, infatti «chiedono un'alternativa indipendente su larga scala alle grandi aziende che dominano il mercato CTV - ha spiegato il Ceo di Magnite, Michael Barrett -. Magnite vuole essere quell'alternativa e oggi stiamo compiendo un passo importante verso tale obiettivo».

Quando l'accordo si concluderà nel secondo trimestre, Magnite, continua Barrett, «sarà la più grande piattaforma indipendente di pubblicità video e CTV», pur continuando a soddisfare le esigenze dei propri clienti sugli altri formati, inclusi display, dispositivi mobili e audio. Magnite «riunirà le migliori tecnologie e i migliori team del segmento in un momento in cui i budget pubblicitari lineari si stanno spostando sempre più verso la CTV», chiarisce il manager.


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Fondata da Michael Shehan (CEO) and Steve Swoboda con il nome di SpotXchange nel 2007, per dare vita a uno dei primi marketplace di video advertising online, la compagnia ha assunto l’attuale denominazione di SpotX nel 2015 ed è stata acquisita dal colosso europeo RTL Group, desideroso di rafforzare il proprio posizionamento nel business del digital video e della pubblicità online.

Negli anni, l’offerta di SpotX è evoluta nel segno della convergenza tra video online e tv connessa. Un settore su cui il mercato ha forti aspettative, se è vero che la somma complessiva messa sul piatto da Magnite per comprare SpotX è di 4 volte superiore a quella spesa a suo tempo da RTL Groupe (una prima tranche da 144 milioni nel 2014 per acquisire una quota del capitale, seguita da ulteriori 145 milioni per comprare il resto della società nel 2017, ricorda Adexchanger). 

Connected TV, un business in ascesa

Da quando, lo scorso giugno, la fusione tra Rubicon Project e Telaria ha dato origine al brand Magnite, il comparto della connected tv è stato alla base dei buoni risultati ottenuti dalla compagnia. I risultati preliminari per il quarto trimestre del 2020 parlano di ricavi per 82 milioni di dollari (+20% su base annua pro-forma, con i ricavi CTV a +53%) e utili netti per 5,8 milioni. Una performance riconosciuta anche dai mercati finanziari: al Nasdaq il valore delle azioni è quadruplicato negli ultimi mesi, passando dai 10 dollari dello scorso novembre agli oltre 43 attuali.

La società ha finalizzato negli scorsi giorni il rebranding della propria offerta, adottando il brand Magnite anche per i propri prodotti: in particolare, la piattaforma Telaria per la monetizzazione della pubblicità su Connected TV è diventata Magnite CTV, mentre la SSP Rubicon Project (video e display online, audio e DOOH) è diventata Magnate DV+.

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