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21/11/2025
di Cristina Oliva

10 anni di SEOZoom. Ivano Di Biasi: "L'AI non ti sceglierà mai se prima non vinci con la SEO"

Dalla keyword research all’analisi predittiva dei motori generativi: il founder e Ceo della suite italiana parla del futuro della Seo e delle ultime novità di SEOZoom

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La società di digital marketing SEOZoom compie 10 anni. Quando la realtà fondata da Ivano Di Biasi faceva il suo ingresso sul mercato, la SEO era una disciplina
fatta spesso di keyword density e link building manuale. Oggi lo scenario è radicalmente mutato: i motori di ricerca sono diventati motori di risposta e all'acronimo SEO si aggiungono GEO (Generative Engine Optimization) e AEO (Answer Engine Optimization).

Abbiamo incontrato Ivano Di Biasi, CEO e Founder di SEOZoom, per un confronto sulle sfide che attendono i brand e per sapere quali saranno le novità della roadmap tecnologica di SEOZoom.

Ivano, SEOZoom compie 10 anni. In un decennio in cui la SEO è stata stravolta più volte, qual è il principio fondamentale di SEOZoom che è rimasto identico, e qual è invece il cambiamento più grande che avete dovuto affrontare?

Il principio fondamentale di SEOZoom è sempre stato quello di studiare costantemente Google per anticipare qualsiasi possibile cambiamento. Abbiamo sviluppato strumenti per fare SEO per AI ancor prima del boom degli LLM e di AI Mode di Google. Se nell’ultimo anno nel mondo SEO non si parla d’altro che di Fan Out (le keyword che l’AI decide di ricercare su Google per dare risposte agli utenti), il nostro Assistente Editoriale permette di ottimizzare i contenuti per tutto l’intento di ricerca dell’utente sin dal 2019 anticipando questa esigenza di ben 6 anni.

Il cambiamento più grande che abbiamo dovuto affrontare riguarda la multicanalità. Oggi Google non presenta in SERP solo pagine web perché gli utenti potrebbero preferire guardare un video o sfogliare una galleria di immagini invece di leggere un testo. Dal punto di vista strategico questo rappresenta un aspetto fondamentale per capire su quali canali investire per ottenere visibilità. In SEOZoom abbiamo quindi realizzato lo strumento Opportunità Social che individua i Social e gli argomenti migliori da trattare per i propri nuovi contenuti.

A proposito di cambiamenti e di visione, parliamo di "SEO for AI". In questo libro hai fatto molte previsioni: quali sono quelle che si sono avverate? Quali sono invece non ancora?

La prima previsione avverata è che l’AI è stata effettivamente utilizzata dai motori di ricerca come Google. Questo lo ritenevo un passaggio obbligatorio per migliorare la pertinenza delle risposte del motore di ricerca. La seconda è quella più importante per chi lavora nel marketing digitale, ossia che è possibile ottimizzare i nostri contenuti per farli scegliere da un’intelligenza artificiale. Nel libro ho messo le basi tecniche per fare SEO for AI e ad oggi le tecniche che stiamo utilizzando sono esattamente quelle che avevo ipotizzato nel mio libro.

Hai portato queste capacità di predizione su SEOZoom, con l'AI Engine: in che modo valuta se i contenuti sono rilevanti per l’AI prima ancora della pubblicazione?

Qualche giorno dopo la pubblicazione del mio libro ho subito iniziato a progettare uno strumento che permettesse di ottimizzare e valutare i contenuti di un sito per le AI, anche se non avevano ancora la possibilità di ricercare pagine web. Lo strumento si chiama AI Engine, è un vero e proprio motore di ricerca vettoriale basato sugli embedding di Gemini 2.5 pro per avere una corrispondenza perfetta con il comportamento di motori come AI Mode di Google (che usa lo stesso modello).

Con AI Engine vengono messi in competizione i competitor più forti su tutto il Fan Out di ricerca e l’articolo che stiamo scrivendo con l’assistente editoriale. In questo modo abbiamo la possibilità di ottimizzare contemporaneamente il nostro articolo sia per la SEO tradizionale che per le intelligenze artificiali. In AI Engine possiamo effettuare qualsiasi ricerca, come facciamo su Google, ed avere la classifica delle pagine che sono state scelte e fare in modo che la nostra si trovi sempre nelle posizioni più alte.

AI Engine non solo permette di individuare problemi sui contenuti ma offre anche soluzioni pratiche suggerendo cosa modificare nel testo e quali approfondimenti siano necessari. In questo modo avremo articoli perfetti sia per Google che per qualsiasi LLM.

Recentemente è stato introdotto lo strumento GEO Audit che analizza ciò che ChatGPT, Gemini, Perplexity (e l’AI Mode di Google) “sanno” di un brand. Come Funziona?

I modelli LLM sono come delle enormi enciclopedie. La loro conoscenza viene congelata alla data del loro rilascio, non conoscono nulla di ciò che è accaduto dopo la loro data di pubblicazione. E se conoscessero dati errati sul nostro brand? Se la nostra reputazione, al momento del rilascio, fosse davvero cattiva?

GEO Audit di SEOZoom pone domande specifiche alle AI chiedendo cosa sappiano del nostro brand, della nostra mission e sulla nostra reputazione. Nel GEO Audit non viene data alle AI la possibilità di ricercare informazioni online, devono rispondere solo sulla base della loro conoscenza attuale. In questo modo abbiamo la possibilità di capire su quali aspetti è necessario lavorare per fare in modo che “nella prossima ristampa dell’enciclopedia” i dati siano allineati con quello che vogliamo comunicare.

Lo strumento, dopo aver acquisito informazioni su come siamo visti dalle AI, effettua “la prova del nove” verificando ogni singolo aspetto dell’Audit con i dati reali presenti sul web in modo da individuare tutte le incongruenze che andrebbero gestite per migliorare la percezione del nostro brand negli LLM. Questo è un aspetto fondamentale non solo per capire come siamo messi ma anche per avere insights importanti per ottenere dei miglioramenti nel tempo.

Quanto è importante per aziende e professionisti monitorare come i motori di ricerca basati sull’AI interpretano le nostre entità?

È risaputo che i modelli LLM rispondono sempre e comunque, anche se non hanno dati precisi, e questo può rappresentare un problema enorme. Se inventano informazioni errate riguardo il nostro brand, questo potrebbe danneggiare la nostra reputazione. Gli LLM, se si rendono conto che le informazioni richieste sono legate alla variabile tempo, potrebbero ricercare sul web e quindi il problema potrebbe essere mitigato ma ciò accade solo in circostanze ben precise.

È fondamentale fare in modo che tutto quello che riguarda il nostro brand sia perfettamente percepito dai modelli AI nella loro fase di addestramento quindi è di vitale importanza presentare i nostri dati nel modo più adeguato, anche con schema.org esplicitando in modo chiaro le nostre entità e relazioni con tutto ciò che ci ruota intorno.

Google, Gemini e ChatGPT interpretano le entità in modo diverso: quali differenze avete osservato?

Google, ad oggi, è l’unico in grado di interpretare le entità in maniera corretta e completa perché ha dedicato più di dieci anni alla costruzione del suo Knowledge Graph che è il più completo al mondo ed include anche entità legate a piccole realtà locali. Gli LLM non interpretano le entità direttamente, non sono nati per fare questo, ma è importante sapere che, quando effettuano una ricerca sul web, utilizzano un motore di ricerca tradizionale. Google AI Mode e Gemini utilizzano ovviamente il motore proprietario (Google) mentre ChatGPT ed altri LLM spesso si appoggiano alle ricerche di Bing. La differenza è tutta qui, quando viene utilizzato Google possiamo essere certi della qualità dell’interpretazione delle entità che ci riguardano, quando vengono utilizzati altri motori c’è decisamente una differenza enorme in termini di qualità e profondità delle informazioni. Brand piccoli potrebbero essere totalmente inesistenti negli LLM che non passano per Google.

Guardando al 2026: quali competenze dovrà sviluppare un marketer per lavorare davvero in modalità AI-first?

Anche se molti credono che le AI siano parte dei motori di ricerca la realtà è molto diversa. Le AI, anche quelle di Google come AI Mode, AI Overview, Gemini, non fanno parte del motore di ricerca, sono degli agenti che utilizzano il motore di ricerca al posto nostro. Quando una AI utilizza Google sta provando a fare il nostro lavoro e quando effettua le sue ricerche vengono selezionati i contenuti che si sono posizionati con la SEO tradizionale.

La SEO rimane l’attività più importante da svolgere sui nostri siti web altrimenti non abbiamo alcuna possibilità di essere scelti dalle AI, perché in realtà non sono
loro a scegliere ma Google. La vera attività che può, e farà, la differenza è quella di far piacere i nostri contenuti alle AI una volta che avranno già vinto con la SEO tradizionale diventando le fonti degli LLM.

Questa è quella che ho definito più volte “la SEO dopo la SEO”, la SEO for AI. SEOZoom è l’unico software al mondo che offre gli strumenti per vincere in entrambe le sfide grazie all’Assistente Editoriale (SEO tradizionale) e AI Engine (SEO for AI).

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