Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo preliminare sul Digital Markets Act, legge antitrust sulla concorrenza digitale, con l'obiettivo di limitare il potere delle grandi società tecnologiche e assicurare una maggiore scelta per gli utenti. La legge, la cui entrata in vigore è attesa per il prossimo anno, prevede una serie di obblighi e divieti per garantire la concorrenza, limitando la capacità delle più grandi aziende tech di trarre vantaggio dalla loro potente presenza nei mercati digitali, inclusi l'ecosistema delle app, lo shopping online e la pubblicità online.
Le regole definite si rivolgono ad aziende, come Apple, Google, Amazon, Microsoft e Meta, con una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o entrate annuali di almeno 7,5 miliardi di euro che offrono servizi come motori di ricerca, social media, browser, app store, cloud, assistenti vocali, pubblicità, con almeno 45 milioni di utenti privati mensili e 10.000 utenti business annuali.
Il Digital Markets Act proibirà, tra le altre cose, l'uso dei dati accumulati sui siti internet a uso della piattaforma, non si potranno utilizzare dati degli utenti a fini pubblicitari senza averne il consenso. E ancora, le big tech non potranno preinstallare su cellulari e computer le proprie applicazioni. Inoltre, è stata imposta l'interoperabilità tra i sistemi di messaggistica e la libera scelta per le persone nell'utilizzo delle piattaforme che consentono di scaricare particolari applicazioni.
Andreas Schwab, relatore della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento, commenta: "L'accordo inaugura una nuova era di regolamentazione tecnologica in tutto il mondo. Il Digital Markets Act pone fine al dominio sempre crescente delle aziende Big Tech che d'ora in poi dovranno dimostrare che consentono una concorrenza leale anche su Internet. La nuova legge aiuterà a far rispettare questo principio. L'Europa garantisce così più concorrenza, più innovazione e più scelta per gli utenti. Con il Digital Markets Act, l'Europa sta stabilendo standard su come funzionerà l'economia digitale del futuro. Spetterà ora alla Commissione europea attuare rapidamente le nuove norme. Come Parlamento europeo, ci siamo assicurati che il DMA fornisca immediatamente risultati tangibili: i consumatori avranno la possibilità di utilizzare i servizi principali delle aziende Big Tech come browser, motori di ricerca o messaggistica, e tutto il resto senza perdere il controllo sui loro dati. Tra le norme del Digital Markets Act ce ne sono alcune che vietano alle aziende la possibilità di combinare i dati personali degli utenti per offrire pubblicità mirata senza prima avere ricevuto un consenso esplicito, che obbligano di consentire agli utenti di scegliere liberamente il proprio browser, assistenti virtuali o motori di ricerca e che mirano ad offrire alle persone la possibilità di installare app da altri store".
In caso di violazione delle norme, la Commissione può infliggere multe fino al 10% del fatturato mondiale totale nell'esercizio precedente e fino al 20% in caso di infrazioni ripetute. In caso di infrazioni sistematiche, può essere anche vietata la possibilità di effettuare acquisizioni di altre società per un determinato lasso di tempo.
Apple si è detta “preoccupata” dal tenore del regolamento comunitario, spiega il Sole24Ore, che secondo molti osservatori avrà ripercussioni internazionali. La stessa Google ha detto di temere “rischi potenziali per l'innovazione”.
L'altro testo relativo alla stessa materia e ancora in discussione è il Digital Services Act con il quale l'Unione Europea intende regolamentare il contenuto delle piattaforme delle grandi aziende digitali.