13/12/2024
di Lorenzo Mosciatti

Arthur Sadoun, Ceo di Publicis Groupe, dice la sua sul merger Omnicom-Interpublic

Il manager rivendica il successo del piano di trasformazione attuato negli ultimi anni dalla holding francese puntando su dati e tecnologia. «Mercato della pubblicità migliore con tre player globali»

Era già pronto a celebrare la conquista della vetta, ma la notizia della fusione tra Omnicom e Interpublic ha rimescolato le carte e definito un nuovo ranking dei colossi internazionali della pubblicità.

Probabilmente anche per questo motivo Arthur Sadoun, il ceo di Publicis Groupe, a pochi giorni della pubblicazione dell’esilarante filmato di auguri con protagonista il rapper Snoop Dog, ha deciso di girare un nuovo video rivolto ai suoi dipendenti e stakeholder intitolato, con una certa dose di ironia, “A very merry merger and a happy new year”.

“Spero che vi stiate godendo il momento di essere in cima. Ma non abituatevi troppo, perché potrebbe non durare oltre il 2025. Come sapete, Omnicom ha deciso di fare shopping e ha intenzione di acquisire IPG”, dice Sadoun nel video, sottolineando poi le opportunità che il merger tra i due colossi statunitensi della pubblicità avrà per il mercato e per la stessa Publicis. "Prima di tutto, la nostra industria sta chiaramente affrontando sfide da parte del mercato finanziario. Al momento, gli analisti descrivono Publicis come una buona casa in un brutto quartiere. Bene, questo quartiere inizierebbe a migliorare se passassimo a tre principali attori globali”, ovvero Publicis, Omnicom-Ipg e Wpp. 

Ricordando il passato tentativo di fusione con Omnicom poi non finalizzato dal gruppo, Sadoun ricorda: “Sappiamo dall’esperienza di POG, Publicis Omnicom Group, di 10 anni fa, che un’acquisizione di queste dimensioni richiederà che ogni leader si concentri internamente sull’integrazione perché abbia successo. Dal nostro lato, la nostra trasformazione è già avvenuta: nell’ultimo decennio abbiamo investito in dati e tecnologia una cifra simile a quella che Omnicom pagherà in un solo colpo per IPG. Le nostre competenze sono completamente integrate, il nostro modello di business sta superando le aspettative da cinque anni. Quindi, ora possiamo concentrarci esclusivamente sui nostri clienti e sulle loro esigenze, presenti e future”. 

“Su una nota più personale, ho sempre rispettato John e Philippe. Non solo perché uno era il mio capo 20 anni fa e l’altro parla francese molto bene. Vi lascio indovinare chi è chi! Quindi auguro loro un matrimonio felice e in salute”, conclude il managerr riferendosi a John Wren e Phileppe Krakowsky, i due ceo rispettivamente di Omnicom e Interpublic.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI