Ogilvy ha presentato oggi, tramite una conferenza sui social network, la nuova unit di Ogilvy Consulting Italia, Ogilvy Orbiter, in parnership con Wired Italia. Il nuovo servizio di consulenza ha lo scopo di accompagnare le aziende a scoprire le opportunità che la New Space Economy ha da offrire.
"C'è bisogno di pensare al futuro, che non si prevede ma si costruisce. Questo progetto cerca di aiutare le imprese a immaginarsi il domani", ha spiegato Federico Ferrazza, editor-in-chief di Wired Italia.
Negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante e l’esplorazione dello spazio, se prima sembrava un qualcosa di utopico e fantascientifico, oggi è una realtà concreta. Una realtà in grado di smuovere immensi capitali e attrarre a sé anche numerosi brand. Molte sono le marche che sono riuscite a trasformare questo nuovo scenario in un’opportunità di business, spesso in collaborazione con NASA e con gli altri enti spaziali governativi e privati. Nello spazio hanno iniziato un viaggio che li ha portati a trovare nuovi modi di esprimersi, di comunicare, di farsi notare da un’audience sempre più ampia. Tra questi Audi, che ha progettato un rover per muoversi sul suolo lunare o IBM che ha realizzato un sistema di intelligenza artificiale per la base spaziale orbitante. "Ogilvy Orbiter vuole essere un laboratorio ed osservatorio di quello che accade intorno a noi. Si parla di qualcosa che è qui ora e lo raccontiamo a chi vorrà compiere con noi questo percorso. L'obiettivo è quello di coinvolgere pmi e startup che si stanno interessando alla new space economy in Italia, non chiedendo esborsi milionari o la realizzazione di progetti impossibili", spiega Roberta La Selva, Ceo di Ogilvy Italia.
"Si tratta di un settore che assorbirà 3 mila miliardi di dollari di investimenti entro il 2040, con 500 milioni di euro l'anno investiti in Italia, che è uno dei principali mercati", aggiunge Claudio Grandi, Account Director Ogilvy Italia: "Gli investimenti in questo settore sono passati negli scorsi anni dal pubblico al privato. I protagonisti, ora, sono gli uomini più ricchi del mondo, che guidano quella che può essere definita la quarta rivoluzione industriale. C'è un missile che parte ogni giorno dal nostro pianeta e numerose missioni che stanno partendo o partiranno nei prossimi anni. I marchi possono parlare a nuove audience, ispirandole con nuovi stimoli e parlando di tematiche radicate nella nostra società attuale, come la sostenibilità e l'inclusione. Ogilvy Orbiter nasce all'interno di questo humus, cogliendone l'opportunità".
Il modello di lavoro di Ogilvy Orbiter
Per sviluppare il modello di lavoro, l'agenzia si è ispirata alla tecnologia dei CubeSats, piccoli satelliti che vengolo lanciati in orbita che sanno compiere perfettamente singole skill: "Metteremo insieme le capability di Ogilvy, Wired e delle aziende a seconda del progetto", racconta Claudio.
Roberta La Selva racconta come è nata questa unit e le sfide che va ad affrontare: "Ogilvy Orbiter nasce dall'iniziativa di persone dell'agenzia che ci hanno raccontato le potenzialità della space economy e abbiamo deciso di cavalcare questa nuova avventura. Un “nuovo mondo” in cui trovare un terreno di gioco dove mettere alla prova le proprie prestazioni, il proprio linguaggio, le proprie ambizioni e valori. Crediamo che i tempi siano maturi per volgere oltre lo sguardo, in particolare nel periodo storico che stiamo vivendo. Per questo siamo orgogliosi di poter anticipare e raccontare un territorio nuovo, potente, unico con Ogilvy Orbiter e il team di Consulting. E’ anche un modo per riportare la nostra professione ad alimentarsi di grandi sfide, coniugando lo spirito visionario con la forza della progettualità e un’oculata consulenza business driven".
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Modularità e metodologia sono i punti di forza di questa nuova offerta, che si rivolge sia ai clienti dell'agenzia sia ad altre realtà, secondo la Ceo dell'agenzia di Wpp: "Ogni marca può approcciare il progetto con intenzioni proprie della marca stessa e ogni lavoro sarà costruito insieme alla marca. In questo possiamo appoggiarci a un partner editoriale forte, Wired, in grado di guidarci nel campo della scienza con linguaggio comprensibile che consente di dialogare con noi e con l'audience, e a partner scientifici".
L'agenzia, infatti, ha già contattato agenzie spaziali ed enti di ricerca.
Sul sito di Orbiter Ogilvy sono disponibili le tipologie di offerta pensate per le aziede, tra cui eventi, pubblicità workshop e brand contents, e il White Paper, redatto dall'agenzia assieme a Wired.