Mattia Conte, Partner di Notomia
Di fronte alle sfide presentate dalla pandemia e dalla crisi economica, il mondo del business ha dovuto adattarsi, reagire, ripensare strategie e processi. Chiave di volta per il successo in questo scenario senza precedenti è l'innovazione, intesa come concetto ampio che abbraccia tutti gli ambiti imprenditoriali e produttivi.
E l'innovazione è proprio il fulcro della filosofia di Notomia, un ecosistema che opera all'intersezione tra strategia, conoscenza digitale e investimenti facendo leva sul talento e sul pensiero creativo e utilizzando come punto di riferimento il valore della sostenibilità. Come ci ha spiegato il partner Mattia Conte, dopo aver validato il proprio modello, la struttura è attualmente impegnata nella sua internazionalizzazione e si sta preparando all'avvio di programmi di incubazione e di accelerazione di startup innovative.
Cosa significa oggi essere una innovation company?
Notomia è una realtà che pone le sue intere basi sul concetto di innovazione, processo dinamico in continua evoluzione che non termina mai. Il gruppo opera attraverso tre società verticali, dedicate per aree di competenza: strategica, digitale e finanziaria. Progettiamo e sviluppiamo soluzioni rivoluzionarie con un'attenzione particolare agli obiettivi di business al fine di garantire un maggior ritorno sugli investimenti. Grazie ad un approccio sistemico e olistico la nostra struttura permette di far coesistere in armonia, attori, linguaggi ed esigenze differenti per raggiungere obiettivi congiunti.
Crediamo che oggi più che mai, non ci possa essere innovazione se non vi è sostenibilità. Quest’ultimo aspetto crea indissolubilmente un impatto oggettivo che deve essere per forza misurabile e misurato, ovvero in grado di generare valore tangibile e duraturo nel tempo. Per il 2021 siamo, infatti, orientati a uno sviluppo sostenibile che va letto in chiave multidimensionale: economico-finanziario nel produrre risultati positivi monitorando costantemente l’esposizione al rischio d’impresa; sociale nel coltivare nuovi talenti e nel valorizzare quelli già presenti all’interno dell’azienda; di governance nell’indirizzo strategico, nella trasparenza e nella responsabilità diffusa a tutti i livelli.
Nella peculiarità del sistema economico e imprenditoriale italiano, qual è la vostra chiave di volta?
Considerare le PMI italiane come delle startup, ovvero aziende che necessitano continuamente di crescere ed evolversi per generare un volano virtuoso attraverso approcci non convenzionali e fuori dagli schemi, ottenendo un innalzamento esponenziale dei ricavi a parità di costi e abbattendo inoltre il rischio d’impresa in modo rilevante. Grazie a strategie dirompenti, progettate e costruite in relazione alle risorse disponibili e tenendo conto dei bisogni dell’azienda, si innesca una vera e propria rivoluzione: un cambio di mentalità radicale e collettivo che può sbloccare definitamente l’economia italiana figlia delle piccole e medie imprese. Questo è un esempio per comprendere come sfruttare al meglio l’onda del cambiamento. Grazie al ribaltamento del paradigma tradizionale l’azienda diventa più leggera e performante, più veloce e reattiva nel cavalcare le nuove opportunità che il mercato gli presenta davanti.
Cosa rende Notomia il partner giusto per affrontare le sfide attuali? Come vi approcciate alle corporation?
Parlando invece delle collaborazioni con le grandi corporation l’approccio è orientato prevalentemente al digitale dove la consulenza strategica fa da bussola alla progettazione e allo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche, tutte interamente custom made. In questo caso i nostri prodotti diventano il mezzo per conseguire gli obiettivi di business, veri e propri strumenti di performance. In piccola parte ci dedichiamo a progetti speciali in fase esplorativa dove la creatività si mixa con la tecnologia lasciando spazio alla creazione di scenari, concept e soluzioni fruibili in un futuro prossimo. A supporto di queste attività non mancano le collaborazioni con i laboratori universitari e gli atenei, partner preziosi per aggiungere ancor più valore a partire dalla ricerca applicata, per poi passare alla prototipazione e terminando con il processo di validazione.
Qual è il tuo punto di vista sulle startup in Italia?
Volendo esprimere un punto di vista in merito all’ecosistema italiano sulle startup penso che i tempi siano ormai maturi. Abbiamo imparato moltissimo negli ultimi 10 anni grazie agli innovatori che hanno sbagliato e conseguito successi prima di noi. È un momento molto particolare di grande entusiasmo per l’innovazione, abbiamo potenzialmente l’opportunità di ridisegnare il mondo del lavoro e non solo. A breve partiranno i nostri programmi di incubazione e di accelerazione progettati su un modello di ecosistema completamente nuovo, costruito sull’esperienza maturata in questi ultimi 3 anni.
Immaginazione, sperimentazione e contaminazione sono per noi parole chiave per cavalcare le sfide dei prossimi 10 anni. La nostra è una potente unione tra competenze, talento e visione, dove il concetto human centric, permette alle persone che fanno parte del nostro network di diventare protagonisti attivi e consapevoli di questa grande rivoluzione.
Quali sono le sfide che intendete affrontare nel 2021?
Stiamo vivendo un momento particolare per via dell’emergenza in corso. Il 2020 è stato un anno impegnativo per molti. Allo stesso tempo, il digitale è cresciuto come mai prima d'ora. Se pensiamo agli ultimi dati ISTAT, salta all’occhio come l’utilizzo del commercio elettronico sia in forte aumento (+54,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (ottobre 2019). Le statistiche riportano un valore pari a +32,3% durante i primi dieci mesi del 2020, rispetto al medesimo periodo del 2019.
Pertanto grazie alla leva digitale riusciamo ad essere sempre più attrattivi nei confronti del mercato e di potenziali investitori. Dovendo fare di necessità virtù abbiamo attraversato questo momento negativo per l’economia, evolvendo costantemente il nostro punto di vista e sfruttando il cambiamento a nostro vantaggio, come se fosse un vero e proprio layer di accelerazione. Nel 2020 abbiamo validato il nostro modello di ecosistema, riscontrando un elevato tasso di gradimento dagli interlocutori.
Questo ci ha permesso di alzare il livello di qualità della nostra offerta, raccogliendo apprezzamenti da parte di grandi realtà. Siamo riusciti a sviscerare la complessità dei nostri progetti per generare soluzioni sempre più efficaci e semplici da utilizzare. Stiamo inoltre lavorando costantemente alla strategia di internazionalizzazione del nostro modello attraverso due obiettivi: il primo collaborando con realtà oltre confine in ottica di breve termine per confermare la bontà del nostro operato anche all’estero; il secondo nella replicabilità seriale del modello in alcune capitali europee come obiettivo di medio lungo termine.
Ora siamo pronti ad accelerare e a penetrare il mercato in modo considerevole. Vogliamo superare questo momento di forte incertezza e difficoltà per l’economia e le persone, continuando a crescere organicamente in termini di risultati, conoscenza, esperienza e soprattutto consapevolezza. Queste credo siano le vere sfide per la nostra generazione che ha il diritto di costruirsi un futuro il più sostenibile e dignitoso possibile assumendosi piena responsabilità e coscienza delle proprie azioni. Credo inoltre che ad oggi, il vero privilegio per i giovani imprenditori sia quello di perseguire e coltivare visioni di medio lungo termine.